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Ambientalisti: opaco e pericoloso

di Alfredo Franchini
Ambientalisti: opaco e pericoloso

Pili attacca tutti, Pd critico, Pdl soddisfatto. Sel: no alla deregulation

26 ottobre 2013
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CAGLIARI. Per Gian Valerio Sanna, fautore del primo e unico Piano paesaggistico regionale, quella di Cappellacci è una «spiritosaggine». Visione contrapposta di Pietro Pittalis, capogruppo del Pdl: «La revisione del Ppr pone fine alla stagione dell’ambientalismo ipocrita di stampo soriano». La politica sarda si divide in modo manicheo: da sinistra bocciatura solenne delle modifiche che la giunta vorrebbe apportare, da destra, riprendendo lo slogan elettorale che Cappellacci adoperò quando scese in campo, «la Sardegna torna a sorridere».

A non considerare la revisione del Ppr una «spiritosaggine» sono le associazioni ambientaliste. Gruppo di intervento giuridico, Amici della terra e Lega per l’abolizione della caccia che annunciano il ricorso ad «ogni appiglio legale». Sel, che qualche giorno fa ha presentato un’interpellanza in Consiglio regionale, afferma «che il Ppr non verrà modificato dalla giunta perché la materia è sottoposta all’intesa con lo Stato.

I tentativi di deregulation», spiegano Luciano Uras, Daniele Cocco, Giorgio Cugusi e Carlo Sechi, «hanno contribuito poco e non molto in Sardegna al crollo dei prezzi degli immobili anche nelle aree pregiate e alla crisi produttiva e occupazione nel settore edile».

Ma allora perché, secondo Gian Valerio Sanna, siamo di fronte a una spiritosaggine? «Perché è solo propaganda elettorale», spiega, «i vincoli non si cancellano con un tratto di penna, la normativa sulla salvaguardia ambientale è molto restrittiva».

Antonello Peru (Pdl) non condivide le polemiche: «Il nuovo Ppr offrirà ai sardi e agli amministratori locali uno strumento moderno di pianificazione territoriale e di tutela ambientale», afferma il consigliere regionale, «la modifica del piano, attraverso la lunga procedura degli incontri nei territori, è stato un cavallo un battaglia della nostra campagna elettorale del 2009, ben compreso dai cittadini che, infatti, premiarono la nostra coalizione».

E sì, quante battaglie elettorali sono state ingaggiate negli ultimi anni sulle questioni della pianificazione territoriale. Renato Soru, la cui giunta ha introdotto in Sardegna il Ppr si dimise alla vigilia delle elezioni provocando lo scioglimento anticipato del Consiglio. E Cappellacci imbastì buona parte della propria campagna elettorale proprio sull’urbanistica.

Tutti e due vengono «bocciati» da Mauro Pili che, di recente, si è staccato dal Pdl e ha fondato Unidos: «Soru ha pianificato la carestia», dice Pili, «in quel suo piano era tutto vietato tranne le Intese che aprivano le porte a qualcuno. Dopo di lui il Centrodestra ha fatto peggio perché quel Ppr non è mai stato toccato».

Pietro Pittalis difende le scelte fatte: «Sono stati corretti molti errori grossolani compiuti nel recente passato che sono poi il segno di quanto fosse grottesca la prosopopea di un Centrosinitra che ha fatto del Ppr un totem intangibile. Le prossime elezioni saranno un referendum tra coloro i quali pensano che i sardi siano in grado di difendere il territorio e di essere protagonisti dell’ambiente e coloro i quali, invece, hanno diviso il mondo in buoni e cattivi per posizionarsi tra i primi».

Gli ambientalisti lanciano un appello per la sottoscrizione di una petizione on line al ministro dei Beni culturali. «Ricordiamo che la Procura avrebbe aperto un'indagine penale sulle modalità scelte dalla giunta Cappellacci per la predisposizione delle modifiche al Piano paesaggistico regionale. Sarebbe un ulteriore indizio dell'opacità di indirizzi nel campo della pianificazione paesaggistica ».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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