La Nuova Sardegna

Corda (M5S): «Chiedo scusa ai familiari»

Corda (M5S): «Chiedo scusa ai familiari»

La deputata sarda ha spiegato la sua posizione su Nassiriya, ma gli attacchi continuano e il Cocer dei carabinieri chiede le sue dimissioni

14 novembre 2013
4 MINUTI DI LETTURA





ROMA. «Non ho fatto l’elogio del kamikaze ma, al contrario, ho denunciato l’orribile ideologia che, sfruttando la disperazione e l’ignoranza, l’ha portato a trasformarsi in una bomba umana. Detto questo, se le mie parole hanno soltanto minimamente offeso i familiari delle vittime di Nassiriya, chiedo scusa a loro perché non era assolutamente mia intenzione farlo. Come abbiamo scritto insieme agli altri colleghi del Movimento in commissione Difesa, sappiamo distinguere molto bene chi, come i nostri militari, ha assolto fino al supremo sacrificio al proprio dovere e chi, invece, dal governo e dal Parlamento ha la responsabilità di aver portato l’Italia in Iraq in una guerra illegittima e crudele che ha amplificato le sofferenze di quel popolo». Emanuela Corda, deputata sarda del Movimento 5Stelle ha ingoiato amaro, per una notte, le accuse politiche pesanti e le offese nei suoi confronti che hanno inondato il web e anche le agenzie di stampa. Ma dopo una notta di riflessione, in apertura dei lavori alla Camera ha chiesto la parola per spiegare meglio la sua posizione, ma soprattutto per chiedere scusa ai familiari dei caduti a Nassiriya.

«Le vittime militari e civili di quella strage – ha sottolineato Emanuela Corda - sono in cima ai miei pensieri e sono vicina ai familiari che si sono visti sottrarre padri, figli e mariti da quell’orribile atto omicida e da quella sporca guerra. Mi ripugna l’idea stessa di trasformare il proprio corpo in un ordigno assassino per dare la morte a se stesso e agli altri. Sono contro il fanatismo e, nella mia idea di società laica e plurale, non c’è spazio per il fondamentalismo religioso. E questo lo voglio ribadire con forza».

«E sommessamente – ha aggiunto la deputata grillina confermando la sua vis polemica e la grinta che l’ha sempre contraddistinta – dico che in un Paese normale a fare scandalo dovrebbero invece essere le lacrime versate martedì in Parlamento dal ministro della Difesa dell’epoca, per aver portato l’Italia in guerra in base a una menzogna: l’esistenza di armi di sterminio di massa. Da lui ancora non abbiamo sentito le scuse. Che sarebbero invece doverose sia nei confronti dei nostri militari che ci hanno lasciato la pelle, sia nei confronti del popolo iracheno che continua ancora oggi a versare sangue innocente».

Ma le parole pronunciate dalla grillina nell’aula di Montecitorio durante la celebrazione della strage non potevano non provocare dure reazioni.

«I nobili sentimenti nei confronti delle vittime di Nassiriya sono stati inquinati dalle parole vergognose dell'onorevole Corda che, con nostro profondo sdegno, è stata presentata come esponente politica sarda – hanno dichiarato i delegati del Cocer Carabinieri in un documento firmato anche dal Cobar Sardegna in rappresentanza di tutti carabinieri dell’isola -. Ci sentiamo in dovere di prendere le distanze da tali dichiarazioni offensive che macchiano il sacrificio di colleghi che hanno dato la vita per la patria e per un futuro migliore, in una terra lontana migliaia di chilometri. Auspichiamo che, in un momento di saggezza, il deputato Corda prenda in esame la possibilità di dimettersi dalla sua alta carica politica».

Dopo, sono arrivate le puntualizzazioni del ministro della Difesa, Mario Mauro, che ha cercato di stemperare le polemiche precisando che «Ci sono coloro che sono operatori di pace e ci sono i terroristi, ci sono i carnefici e ci sono le vittime. La storia grazie a Dio ci rende possibile distinguere bene gli uni dagli altri».

A stemperare le polemiche ci ha pensato un’altra politica del Movimento 5Stelle, la senatrice Sara Paglini, che in un post su Facebook ha fatto una gaffe clamorosa, immediatamente sottolineata e ingigantita ma diventando argomento di ilarità su tutto il web. La senatrice è incappata in un errore grossolano quando si è spinta a un parallelo della strage di Nassiriya con gli orrori del generale e dittatore cileno Augusto Pinochet chiamandolo: “Pino Chet”. Il post è stato immediatamente rimosso, ma è ugualmente rimasto imbrigliato nelle maglie della Rete. La senatrice aveva scritto: «...mi verrebbe da pensare che qualcuno un giorno potrebbe anche dire che le stragi naziste, i morti in Siberia, i regimi violenti come quello di Pino Chet o i colonnelli in Argentina o Pol Pot in Cambogia, furono voluti da 'vittime di un sistema politico deviato e di un'infanzia sfortunata e infelice».. Immediato il tam tam con conseguenti prese in giro: «...i grandi miti della senatrice M5S: Chet Guevara, Bracco Bama, Napo Lee Tano, Al Mirante...» E «...lo sanno tutti che il nome corretto era Peppino Chet...». (plp)

In Primo Piano
La mappa

Sardegna 15esima tra le regioni per reddito imponibile, Cagliari la città “più ricca”

Le nostre iniziative