La Nuova Sardegna

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«Esclusi dall’adozione del Pps»

Chiesti atti e verbali degli incontri, ma l’assessorato resta in silenzio

14 novembre 2013
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CAGLIARI. Nel corso dell’iter di adozione del nuovo piano paesaggistico regionale non c’è stato alcun processo partecipativo, le associazioni ambientaliste sono state escluse e negli incontri convocati dalla direzione generale della pianificazione sono state fornite informazioni parziali, inesatte e distorte sulla reale attività di revisione del Ppr: lo sostiene Italia Nostra in una nota dai contenuti durissimi, l’ultima di una lunga serie di iniziative pubbliche intraprese dall’associazione per contrastare quella che si annuncia come l’avvio di un nuovo sacco delle coste sarde. Italia Nostra sostiene di «aver rilevato che nelle procedure di modifica del Ppr, oltre a non essere stata garantita la concertazione istituzionale e la partecipazione dei soggetti interessati, come si apprende dalle dichiarazioni del Ministero dei Beni Culturali, non è stata garantita neppure quella delle associazioni portatrici di interessi diffusi». Nell’esprimere «forti preoccupazioni per i disastri ambientali e paesaggistici conseguenti alla delibera adottata dalla giunta regionale e considerati i numerosi dubbi sulla legittimità della stessa, anche al fine di attivare tutte le iniziative utili a garantire la salvaguardia dei valori ambientali-paesaggistici - è scritto ancora nella nota - abbiamo chiesto all’assessorato all’Urbanistica copia del verbale redatto nell’ultimo incontro del 10 ottobre scorso con le associazioni ambientaliste, gli enti locali e gli ordini professionali, ma a distanza di oltre un mese dalla riunione non è ancora stato trasmesso».

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