La Nuova Sardegna

mobilitazione dei comitati

«Zona franca, lo Stato paghi tutto»

«Una compensazione non cancella i diritti, ci saranno più imprese»

14 novembre 2013
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CAGLIARI. I consulenti del Coordinamento dei Comitati per la zona franca hanno tenuto ieri una conferenza per rispondere alle accuse rivolte loro dal Pd e dal Psd’Az. Maria Rosaria Randaccio e Francesco Scifo si sentono vittime di un attacco del palazzo. Bordate esplose contro «due volontari», spiega Antioco Patta, «sparate da un artigliere che colpisce la Croce rossa». Chiarito da Randaccio «che non siamo due scalcinati consulenti raccolti per strada da Cappellacci, come ci aveva definito Gianvalerio Sanna», la conferenza diventa l’occasione per chiarire come i Comitati vedono il futuro della zona franca. E, in effetti, alle parole di Randaccio, tutto diventa più chiaro: «Le zone franche», dice, «non sono altro che un diritto alla compensazione per gli svantaggi». Alla consueta e fatidica domanda: chi pagherà la sanità se la Sardegna non potrà più contare sull’Iva, Maria Rosaria Randaccio chiarisce: «Sarà l’Europa. Non è che lo Stato ci deve fare un regalo, ma è tutto scritto nelle leggi. Che compensazione sarebbe se rimettesse in discussione i diritti acquisiti». E poi la Sardegna diventerebbe più attraente - riferisce Scifo - perché si attiverebbe una serie di investimenti «di imprese che delocalizzerebbero la loro produzione nell’isola come oggi accade in Polonia e in Serbia». Movimenti trasversali , dice Randaccio, e quindi non legati alla politica. Randaccio per ora rifiuta la candidatura offertale da Doddore Meloni ma domani non si sa: «Se serve per la zona franca»... La battaglia va avanti: «Proseguiamo nel presidio», dice Patta prima che la conferenza si concluda in modo non sereno nei rapporti con la stampa, «e oltre all'adunanza dei portavoce dei 150 comitati, sta avanzando la proposta di un'intifada di uova, metaforica, per i consiglieri regionali». (al.fr.)

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