La Nuova Sardegna

I morti di Arzachena: la casa-garage priva dell’abitabilità

di Serena Lullia
I morti di Arzachena: la casa-garage priva dell’abitabilità

Nello scantinato annegò una famiglia italo-brasiliana Le salme rientreranno a San Paolo soltanto lunedì

30 novembre 2013
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ARZACHENA. L’appartamento-garage in cui la famiglia Passoni è annegata la notte del 18 novembre non aveva il certificato di abitabilità. Nessun ufficio del Comune aveva concesso alla proprietaria, una donna originaria della Valle d’Aosta, il documento che certifica che l’immobile ha le caratteristiche di sicurezza richieste dalla legge per essere utilizzato come abitazione. Lo ha accertato la Procura dopo aver acquisito la documentazione della villetta in cui hanno trovato la morte Isael Passoni e la moglie Cleide, di 42 anni, Laine di 16 e Weriston di 20. Tutti cittadini italiani, a eccezione della madre di famiglia, con passaporto brasiliano.

I Passoni si erano trasferiti nel seminterrato, a due passi dal fiume San Giovanni, da poco più di un mese. La loro residenza era da un’altra parte, nelle campagne della Sarra. Ma per risparmiare l’affitto e raggranellare qualche soldo prima di ritornare in Brasile, loro paese di origine, avevano accettato di vivere nel seminterrato. Lo scantinato gli era stato concesso in uso gratuito dalla proprietaria. In cambio Isael, che di lavoro faceva il giardiniere, insieme con sua moglie Cleide, avrebbero sorvegliato la casa al piano di sopra e tenuto in ordine il giardino. La proprietaria dell’immobile rischia ora l’incriminazione per concorso in omicidio colposo.

La notte dell’alluvione la casa-garage si è trasformata in una trappola. Quando il rio San Giovanni ha esondato, in pochi minuti ha invaso la circonvallazione, ha trascinato macchine, alberi, persone, si è abbattuto con violenza sulle case nella zona Lu Mulinu. La bomba d’acqua è arrivata subito nel seminterrato, attraverso lo scivolo che porta al locale che si trova alcuni metri sotto la superficie del terreno. I Passoni sono rimasti bloccati. La porta che collega il seminterrato alla villetta al piano di sopra era chiusa dall’interno. Le bocche di lupo erano sigillate con delle inferriate. L’acqua è salita subito di livello. I volontari, richiamati dalle urla disperate di Isael e Kleide e dei due figli, hanno provato a salvarli. Ma è stato tutto inutile. I loro corpi sono stati ritrovati la mattina seguente. Le idrovore hanno lavorato per oltre sei ore prima di consentire l’ingresso dei volontari nell’appartamento.

Dal 18 novembre le salme della famiglia Passoni aspettano di rientrare in Brasile. Si trovano nella cappella del cimitero di Arzachena. Le bare verranno imbarcate sul volo Meridiana di lunedì prossimo. Ad attenderle nello stato di San Paolo, in cui si trova Divinolandia, la loro città natale, ci saranno il padre e la madre di Isael. La scorsa settimana i cugini dei Passoni sono arrivati ad Arzachena da Lodi. In contemporanea con il rito funebre, celebrato secondo la religione cristiana protestante di cui Isael era ministro in città, il Comune aveva proclamato il lutto cittadino. La Procura da giorni lavora per fare chiarezza su quelle quattro morti. Ecco perché in questo giorni sono stati acquisiti i documenti sulla casa in cui i Passoni sono morti. Ma gli inquirenti passano al setaccio anche i progetti e i lavori eseguiti sulla circonvallazione, che ha subìto pesanti danni, e sugli impianti idrici e fognari.

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