La Nuova Sardegna

Zona franca nel Sulcis per 23 Comuni, via alle agevolazioni

di Alfredo Franchini
Zona franca nel Sulcis per 23 Comuni, via alle agevolazioni

Da gennaio operativa la prima “fiscalità di vantaggio”, possibile presto un’estensione ad altre aree dell’isola

15 dicembre 2013
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CAGLIARI. Un esempio di zona franca, l’unico che, in questo momento, può trovare attuazione: dal 7 gennaio prossimo le piccole imprese di 23 Comuni del Sulcis potranno beneficiare delle agevolazioni previste dalla fiscalità di vantaggio. Un modello replicabile anche nelle altre zone dell’isola martoriate dalla crisi.

«È la sperimentazione della più grande area di esenzione fiscale per le piccole imprese in Europa», commenta Francesco Sanna, deputato del Pd che ha contribuito a scrivere la norma. La pubblicazione del bando è stata fatta ieri sul sito del ministero per lo Sviluppo e nei prossimi giorni comparirà sulla Gazzetta Ufficiale. Le piccole imprese interessate dovranno compilare la domanda on line, senza complicazioni e soprattutto senza spese. Di recente il Consiglio regionale ha dato il via libera a una norma che modifica l’articolo 12 dello Statuto, rendendo tutto il territorio regionale Zona Franca, ma la procedura dev’essere sposata dal governo nazionale e passare al vaglio dell’Europa, decisamente contraria all’istituzione di aree franche così vaste. Eppure la giunta regionale non si dà per vinta: «La fiscalità di vantaggio è un passo in avanti nel segno del Piano Sulcis», dice il presidente Cappellacci, «è anche la dimostrazione che si possono raggiungere risultati ambiziosi». La giunta chiederà gli stessi vantaggi per le aziende delle zone colpite dall’alluvione: «Chiederemo che il governo preveda l'estensione della zona franca urbana, analogamente a quanto avvenuto per l'Aquila, anche per i Comuni colpiti dal nubifragio».

I vantaggi saranno utilizzabili nella compensazione delle tasse sul lavoro, sugli immobili aziendali, sui redditi di impresa. Il 20% delle risorse sarà dedicata alle nuove imprese. Nel Sulcis, il totale delle tasse pagate per Ires, Irpef, Imu e Irap ammonta a 18 milioni di euro. «Significa che possono essere azzerate, (non semplicemente rinviate come si avrebbe con la moratoria), le tasse per il primo triennio, (54 milioni di euro), e potranno essere concessi sgravi sui contributi sociali per 70 milioni», afferma Tore Cherchi, rappresentante del governo nel comitato per il Piano Sulcis. Francesco Sanna spiega: «È un provvedimento che riguarda i piccoli operatori economici in tutti i settori: il commercio, il turismo, i servizi, l’artigianato: sono circa 7000 le partite Iva che possono potenzialmente accedervi».

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