La Nuova Sardegna

Manovra finanziaria, la maggioranza vuole l’esercizio provvisorio

di Alfredo Franchini
Manovra finanziaria, la maggioranza vuole l’esercizio provvisorio

Alle elezioni senza bilancio? L’opposizione non ci sta Tagli alle indennità dei consiglieri: 2mila euro in meno

24 dicembre 2013
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CAGLIARI. Giornata di fuoco ieri nelle commissioni del Consiglio regionale. Un passo avanti nel taglio ai costi della politica, (ridotti ancora le indennità dei consiglieri e i fondi ai gruppi), e battaglia in commissione Bilancio dove è stata approvata la manovra finanziaria e la richiesta di ben quattro mesi di esercizio provvisorio. Proposta che ha trovato l’ostacolo dell’opposizione perché arrivare alle elezioni senza un bilancio sarebbe una sciagura con pesanti ricadute sul sistema economico. (Quattro mesi, tra l’altro, è il termine massimo consentito dalle norme).

Bilancio. Il presidente della commissione Programmazione, Pietrino Fois (Riformatori), spiega così i quattro mesi di esercizio provvisorio: «Il provvedimento è stato preso per prudenza. Speriamo di approvare la manovra entro i primi quindici giorni di gennaio, e questo permetterebbe di evitare il ricorso all’esercizio provvisorio». La battaglia ora si trasferirà in Consiglio regionale, convocato per venerdì, proprio per decidere sull’esercizio provvisorio. Poi, all’ordine del giorno, alcune leggi urgenti che riguardano diversi settori: si parte dall'agricoltura per passare al testo unico sulla razionalizzazione delle spese dell'assemblea e dei gruppi, sino all'incentivo all'esodo per i dipendenti della Flourite di Silius in liquidazione. La strada per l’approvazione della manovra finanziaria è sicuramente lunga: gli emendamenti presentati sono più di quattrocento sul bilancio e 118 sulla Finanziaria.

Costi della politica. Dopo la tempesta giudiziaria sulla questione dei fondi ai gruppi, e la riduzione già avvenuta degli stipendi dei consiglieri, la commissione Autonomia, presieduta da Ignazio Artizzu, ha dato un’altra sforbiciata alle indennità e ai fondi dei gruppi per il Consiglio regionale della Sardegna giunto ormai a fine legislatura. Recependo il decreto varato dal governo Monti, la commissione Autonomia ha dato il primo via libera alla legge che abolisce le risorse a disposizione dei gruppi consiliari, tranne quelle per i contratti di collaborazione, e riduce di almeno 2.000 euro mensili netti le indennità base dei singoli consiglieri. Dalla prossima legislatura si passerà, se non interverranno modifiche in aula, da circa 9.000 euro attuali (indennità consiliare, diaria e rimborso per spese di segreteria e rappresentanza e contributo per spese di documentazione, aggiornamento, stampa e strumentazioni tecnologiche) a circa 7.600 (indennità consiliare, rimborso forfettario e per spese inerenti l'esercizio del mandato).

Sparisce la diaria mentre il contributo concesso a chi risiede fuori dalla città di Cagliari, sede del Consiglio regionale, viene diminuito e andrà a chi abita oltre i 71 chilometri dal capoluogo (oggi oltre i 35 km). Via anche l'indennità di carica che rimane solo per il presidente del Consiglio e della Regione (2.500 euro mensili), per i componenti della giunta (1.200 euro) e ottocento per i questori. Ora la legge deve passare in commissione Bilancio per il parere finanziario, poi potrà andare all'esame dell'aula prima della fine della legislatura. La prima data utile per la prossima seduta potrebbe essere quella di venerdì prossimo.

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