La Nuova Sardegna

politiche agricole/i risultati della vigilanza regionale

Controlli mirati nei punti vendita, imprese produttrici ai raggi X

Controlli mirati nei punti vendita, imprese produttrici ai raggi X

SASSARI. Spumanti senza indicazioni di tracciabilità. Novelli prodotti al di fuori di ogni regola. Vini con etichette troppo vaghe e generiche per finire sui banchi di vendita. Latte destinato alla...

31 dicembre 2013
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SASSARI. Spumanti senza indicazioni di tracciabilità. Novelli prodotti al di fuori di ogni regola. Vini con etichette troppo vaghe e generiche per finire sui banchi di vendita. Latte destinato alla confezione di formaggi dop, ma privo delle caratteristiche richieste dalle norme europee. Frutta, verdura e ortaggi messi in vendita senza osservare le disposizioni a garanzia degli acquirenti.

È davvero molto vasto, anche in Sardegna, il campo d’azione dell’Icqrf. Acronimo che indica l’Ispettorato chiamato dal Ministero a esercitare complesse verifiche sui prodotti alimentari. Con un’altrettanto ampia quantità di funzioni e servizi che a volte richiedono la collaborazione dei Nac, i nuclei speciali dei carabinieri contro le frodi.

Accertamenti. Tutelare i consumatori. Reprimere truffe e raggiri. Individuare le fonti di concorrenza sleale. Controllare nell’isola genuinità e identità degli alimenti. Ma non solo: tra i compiti curati dall’Ispettorato del ministero per le Politiche agricole ce ne sono molti altri. «Tutti importanti allo stesso modo», assicurano gli addetti ai lavori che tengono alla sicurezza alimentare.

Come infatti spiega nei dettagli il direttore regionale dell’Icqrf, Giovanni Goglia, è proprio questo l’organo di vigilanza per eccellenza nel settore. «Così in Sardegna, per la parte che ci spetta, dobbiamo verificare che le indicazioni nelle etichette di sementi e mangimi corrispondano alle materie prime inserite nelle confezioni oppure inviare i campioni prelevati ai nostri cinque laboratori sulla penisola per esami ancora più accurati», tiene a puntualizzare il dirigente.

Casi e tipologie. «Faccio un esempio per consentire a tutti di comprendere meglio – prosegue il responsabile per la Sardegna – In un sacco di fertilizzante viene indicata una quota d’azoto pari al 20%. Noi controlliamo per verificare se è davvero così. E magari scopriamo che invece in quella partita ce n’è appena il 5%. Si capisce bene in che ordini di grandezze ci muoviamo per quel che riguarda i vantaggi economici illeciti di aziende che si comportano in mamniera non corretta e che magari producono migliaia di tonnellate di quei prodotti. E si comprende allo stesso modo quali possano essere i danni per gli operatori sardi che usano quei fertilizzanti e non hanno l’esito atteso per la mancanza di un’adeguata percentuale di azoto».

Custodi dei custodi. C’è di più. L’ispettorato svolge funzioni di vigilanza sugli organismi a loro volta chiamati a controllare dop, igp, doc e tutto il mondo delle denominazione di origine. «Avete presenti gli organismi privati che certificano il settore lattiero-caseario oppure le Camere di commercio? Bene, anche in questi campi l’Icqrf è l’autorità competente a infliggere le sanzioni precuniarie nelle materie agricole di competenza statale», spiega Giovanni Goglia.

Innocenti e colpevoli. Il direttore tiene a precisare le ulteriori modalità e tempi precisi dell’azione svolta dall’ispettorato.«Prima di tutto, procediamo all’accertamento degli illeciti su tutto il territorio regionale – rileva – Poi, archiviamo i singoli casi se non rileviamo nulla di sospetto e irregolare o ingiungiamo il pagamento delle sanzioni».

«A ogni modo, soprattutto in certe situazioni, operiamo in collaborazione con Nas e Guardia di finanza – informa Goglia – Qui nell’isola infine abbiamo stipulato protocolli d’intesa con le Dogane e le Capitanerie di porto per quel che riguarda le merci in arrivo nell’isola. Insomma, tutto è organizzato per filtrare ogni cosa con maglie strette». (pgp)

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