La Nuova Sardegna

SANTA GIUSTA. Per i candidati e i sostenitori del Movimento Zona Franca si sente un padre, così come fu Michele Columbu nel lontano 1975 alla Camera. Gigi Sanna al Centro civico del Comune di Santa Giusta ha inaugurato la sua campagna elettorale, incontro che sarà seguito dall’appuntamento di oggi a Dorgali. «Noi siamo la dimostrazione che la Sardegna ha bisogno di attivisti, di un’alternativa valida ai due poli politici di destra e sinistra – ha annunciato il candidato alla presidenza della Regione –. La Zona franca è un diritto dei sardi che non può essere negato ancora per molto». L’obiettivo è superare lo sbarramento del 5 per cento, con un occhio alle possibili alleanze. «Non dico che sostengo la Murgia, ci mancherebbe, ma sarà una delle forze con le quali si potrà instaurare un discorso di collaborazione». Non solo dei punti fermi del programma si è parlato, con un’attenta analisi dei vantaggi fiscali di una zona integrale extradoganale integrale. L’intervento del docente in pensione di latino e greco, nonché scopritore della scrittura nuragica, si è concentrato sull’analisi delle campagne elettorali dei sui diretti avversari. «Mauro Pili ha un atteggiamento troppo aggressivo, Michela Murgia non piace soprattutto alle donne, un vero peccato». E se Ugo Cappellacci per Gigi Sanna è «uno della vecchia Dc, che sa solo intessere la solita politica fatta di promesse, ritardi e impegni mai mantenuti», le parole non sono più miti nei confronti di Francesco Pigliaru. «È un intellettuale appoggiato da intellettuali, la sua candidatura mostra il nervo scoperto della questione morale per il Partito democratico». Un accenno a Francesca Barracciu: «Avrebbe dovuto palesare prima la questione dei capibastone, anche se nessuno pensava che Soru o Cabras frequentassero la sede per giocare a briscola».