La Nuova Sardegna

le prime reazioni negli sportelli regionali

«Raggirati pure noi: ecco perché non temiamo i ricorsi»

«Raggirati pure noi: ecco perché non temiamo i ricorsi»

SASSARI. Inutile tentare di ottenere risposte ufficiali. La replica, cortese ma ferma, è sempre la stessa: «Questa è una storia nata al di fuori dei confini della Sardegna e dell’Italia, riguarda...

26 gennaio 2014
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SASSARI. Inutile tentare di ottenere risposte ufficiali. La replica, cortese ma ferma, è sempre la stessa: «Questa è una storia nata al di fuori dei confini della Sardegna e dell’Italia, riguarda istituti internazionali, anzi noi stessi così come i clienti siamo vittime del grande raggiro», dicono in diverse banche dell’isola. Per aggiungere un invariabile: «A ogni modo, non temiamo questo tipo di ricorsi proprio perché non abbiamo contribuito in alcun modo a creare effetti del genere».

Insomma, funzionari e dirigenti in Sardegna si chiamano fuori dalla controversia. Eppure, anche su scala regionale, parecchi dei loro utenti stanno cominciando a organizzarsi per recuperare le perdite subite a causa del “cartello” individuato dalle autorità Ue. E altrove, sempre in Italia, la magistratura ha addirittura promosso indagini penali per capire meglio l’intera, ingarbugliatissima, posizione nelle quale si sono venute a trovare le stesse banche nazionali. Anche se sul caso generale aperto dall’inchiesta avviata a Bruxelles non risultano per il momento prese di posizione da parte dell’Abi, né a livello italiano né a livello regionale.

In sostanza, si lascia interamente il pallino nelle mani della commissione europea che ha inflitto ai sei istituti internazionali la multa record. «E se verrà confermato che sono stati loro a sbagliare, saranno i dirigenti di queste banche a pagare per tutti», si limitano a commentare con una reazione diffusa in uffici finanziari dell’isola dove sono stati erogati mutui a tassi variabili sin dal 2005. «Una cosa comunque è certa: noi non c’entriamo e non faremo da capro espiatorio per una vicenda d’impatto mondiale che ci vede solo nel ruolo di spettatori interessati ma del tutto estranei ai fatti», è la conclusione di altri dirigenti sardi che preferiscono però non apparire con nome e cognome. (pgp)

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