La Nuova Sardegna

il commento

Un progetto di crescita che viene bloccato da scelte sbagliate

di Giuliana Altea
Un progetto di crescita che viene bloccato da scelte sbagliate

Coinvolgere il pubblico e stimolarne la partecipazione è l’obiettivo di ogni museo che si rispetti, il fine ultimo di tutte le iniziative ideate da direttori e curatori; molto meno frequente è che...

11 marzo 2014
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Coinvolgere il pubblico e stimolarne la partecipazione è l’obiettivo di ogni museo che si rispetti, il fine ultimo di tutte le iniziative ideate da direttori e curatori; molto meno frequente è che sia il pubblico a mobilitarsi spontaneamente per un museo, e quando accade – come è successo domenica col Museo Nivola di Orani – si tratta di un segnale non trascurabile. Che alcune centinaia di persone, una volta appreso il rischio di chiusura del museo a seguito dei tagli decisi dalla giunta regionale uscente siano arrivate in pullman a Orani da Cagliari e Olbia per manifestare la propria solidarietà, è una cosa che fa riflettere. Casi del genere, rari in assoluto, in Sardegna non si erano mai visti neppure quando a essere minacciati dai tagli erano musei dalla visibilità più ampia.

Il fatto è che Nivola rappresenta per i sardi un simbolo potente: attaccato alle sue radici ma aperto al confronto col mondo, cresciuto in un piccolo paese ma a suo agio con protagonisti dell’arte e dell’architettura internazionali come Pollock e Le Corbusier, l’artista è l’immagine di una Sardegna che cambia senza perdere il senso di se stessa. Il museo di Orani rispecchia tutto ciò: un complesso di edifici modernisti dalle bianche, esatte geometrie, adagiato sulle colline della Barbagia, in vista di un paesaggio aspro e affascinante; e, all’interno, una collezione di opere unica in Europa, attraverso le quali ripercorrere la vicenda di uno dei protagonisti della scultura applicata all’architettura di metà Novecento. Il museo e il suo parco sono frutto di un impegno durato dieci anni da parte della Fondazione Nivola. Ora il taglio dei fondi giunge in un momento cruciale per il museo, quando, con nuovi organi dirigenti e un nuovo comitato scientifico, si accingeva a iniziare una nuova stagione di attività. Fare del museo un centro di iniziative e un punto di riferimento per l’arte contemporanea, con un accento forte sugli ambiti cari a Nivola della scultura, architettura e design; rafforzarne la proiezione internazionale, particolarmente importante in riferimento a un artista che ha svolto un ruolo di mediatore tra i due lati dell’Atlantico: sono questi gli obbiettivi che la nuova Fondazione Nivola si è data, e che si propone di raggiungere per mezzo di sponsorizzazioni private e soprattutto dei finanziamenti disponibili tramite la progettazione regionale, nazionale e europea. Per fare questo, però, occorre che vengano reintegrati i fondi necessari alla gestione ordinaria, dato che la copertura dei costi di quest’ultima non è prevista da nessun tipo di bando. In altre parole: perché il museo possa crescere e diventare una risorsa per la comunità, è necessario prima permettergli di vivere.

Comitato scientifico

Fondazione Nivola

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