La Nuova Sardegna

Giovedì 72 giuramenti poi l’elezione di Ganau

Giovedì 72 giuramenti poi l’elezione di Ganau

Definito il programma della seduta inaugurale della XV legislatura. Le dichiarazioni programmatiche di Pigliaru rinviate di 7 giorni

17 marzo 2014
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CAGLIARI.. Solo giuramenti, niente politica. Giovedì, alle 10.30, la XV legislatura sarà nuova in tutti i sensi. Per la prima volta nella storia dell’Autonomia, il presidente Francesco Pigliaru rinvierà le dichiarazioni programmatiche alla seconda seduta e dunque quella inaugurale sarà consumata tutta dal rito di fedeltà allo Stato e alla Regione.

A giurare nelle mani del decano dell’Aula – Mario Floris, 76 anni, ottava legislatura – saranno in settantadue: sessanta consiglieri regionali e dodici assessori. Subito dopo il regolamento prevede l’elezione dell’ufficio di presidenza, un presidente, due vice, tre questori e sei segretari, con diverse votazioni a scrutinio segreto che vanno dalla maggioranza dei due terzi a quella semplice. Di solito, il terzo atto della prima seduta è dedicato al discorso d’insediamento del presidente della giunta, ma Pigliaru – stando almeno alla lettera di convocazione – avrebbe scelto di spostare l’appuntamento politico alla seconda seduta, annunciata per metà dell’ultima settimana di marzo. In attesa della cerimonia di giovedì, la mappa interna del Consiglio comincia a prendere forma nonostante non ci sia ancora nulla di ufficioso.

Presidenza. Il candidato è uno solo: Gianfranco Ganau del Pd, il più votato in Sardegna nelle elezioni del 16 febbraio. Sull’ex sindaco di Sassari è annunciato il voto compatto dei trentasei consiglieri della maggioranza, anche se nei giorni scorsi i Rossomori aveva sollevato qualche dubbio per il fatto che Ganau è rinviato a giudizio e indagato per la sua attività di amministratore comunale. Vicepresidenti possibili Anna Maria Busia (Cd) per la maggioranza, Antonello Peru (Forza Italia e anche lui indagato per una vicenda extrapolitica) in quota alla minoranza. Da assegnare gli altri incarichi dell’Ufficio di presidenza.

Capigruppo. Il Pd (18 seggi) nominerà Pietro Cocco, consigliere riconfermato ed espresso dall’area Soru. Domani Forza Italia (10 seggi) eleggerà il suo che dovrebbe essere l’uscente Pietro Pittalis, mentre Ugo Cappellacci sarà il coordinatore regionale del partito e chissà se anche il portavoce di tutta l’opposizione. Sel con quattro seggi, il minimo è tre, purché questo o quel partito si sia presentato intutti gli otto collegi, potrebbe costituire un gruppo autonomo.

In questo caso il coordinatore dovrebbe essere Daniele Cocco) ma è possibile anche una fusione con Rossomori (2), Partito dei sardi (2), Cd (2) e Irs (1). Sempre nel centrosinistra ci sarà il gruppo post elettorale Sardegna vera (4) formato da Idv-Verdi, La Base, Socialisti e Upc, che ha scelto come coordinatore Efisio Arbau. I Riformatori (3)) confermeranno Attilio Dedoni, il Psd’Az (3) nominerà Christian Solinas, mentre nell’Udc (4) comincerà Giorgio Oppi poi dovrebbe esserci la staffetta con uno degli altri tre consiglieri. Del gruppo Misto salvo adesioni tecniche per farne nascere qualcuno di nuovo, dovrebbero far parte Sinistra sarda (2), Fratelli d’Italia (1), Uds (1) e Zona franca (1).

Commissioni. Con i consiglieri ridotti a sessanta (erano ottanta nella XIV legislatura) è diminuito anche il numero delle commissioni: da otto a sei. Quattro presidenze dovrebbero spettare al Pd (bilancio con Franco Sabatini, urbanistica Gavino Manca, le altre due da assegnare), una a Sel (riforme e autonomia con Francesco Agus), una agli altri partiti del centrosinistra. Le vicepresidenze delle commissioni spetteranno com’è prassi alla minoranza. (ua)

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