La Nuova Sardegna

Il Sulcis marcia, protesta e occupa

Il Sulcis marcia, protesta e occupa

E Cgil, Cisl e Uil chiedono con urgenza 12 tavoli di confronto sulle emergenze

16 aprile 2014
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CAGLIARI. Il Sulcis e i sindacati bussano lo stesso giorno al portone della giunta. La provincia più povera d’Italia, in viale Trento, c’è proprio andata, con 200 fra sindaci, imprenditori, operai incassa integrazione e “figli della crisi” che hanno occupato l’atrio del Palazzo, non sono mancati i momenti di tensione. Cgil, Cisl e Uil invece hanno inviato una lettera alla giunta per chiedere l’apertura di 12 tavoli per rilanciare la vertenza Sardegna.

Iglesiente. La discesa su Cagliari era stata organizzata da tempo e ieri dai tre pullman sono scese 200 persone esasperate. Tant’è che in una delle riunioni con la delegazione di chi protestava, l’assessore Paolo Maninchedda ha detto di fronte alle forze dell’ordine schierate: «La condizione sociale in Sardegna è al limite della insurrezione e la colpa è del tradimento del governo italiano sul Patto di stabilità e sulle infrastrutture». Nel Sulcis lo Stato è colpevole di non aver pagato ancora gli indennizzi ai pescatori perle servitù militari a Teulada, di aver pensato a un piano di rilancio, compresa la fiscalità di vantaggio, da cui le piccole imprese sarebbero tagliate fuori, poi ci sono le storiche vertenze che riguardano l’Alcoa e gli operai dell’Igea. Il Sulcis è allo stremo ha detto sempre ieri alla Camera il deputato Paola Pinna (M5S) nel dichiararsi insoddisfatta della risposta arrivata dal governo sull’attuazione del Piano Sulcis: «Roma continua – ha scritto – a commettere gli stessi errori: sempre e solo annunci». La giunta – che domani incontrerà a Cagliari i sindaci del Sulcis – si è impegnata a «sollecitare al governo una governance semplificata per avviare in tempi brevi gli interventi destinati a rilanciare l’occupazione e lo sviluppo». Dopo sei ore di presidio, i 200 del Sulcis sono risaliti sugli autobus, ma si sono detti pronti a ritornare: «La prossima volta – hanno annunciato – saremo molti di più».

I sindacati. Dopo il primo incontro del 7 aprile col governatore, i segretari regionali di Cgil, Michele Carrrus, Cisl, Oriana Putzolu, e Uil, Francesca Ticca, non hanno mollato la presa. Alla giunta hanno chiesto l’apertura di 12 tavoli permanenti. Nella proposta operativa, ognuno degli assessorati è coinvolto: dal lavoro con l’attuazione del «Piano garanzia giovani» alla programmazione che dovrà occuparsi di finanziare un nuovo piano straordinario per il lavoro, dall’istruzione chiamato ad aggiornare i contributi destinati al Diritto allo studio all’assessorato all’agricoltura per i fondi europei e l’elenco è ancora lungo. «Sono tutte emergenze – hanno scritto i sindacati nella lettera di accompagnamento – su cui gli interventi devono essere immediati e sui cui è necessaria anche il massimo del confronto, della condivisione perché gli effetti sui territori siano duraturi». Proprio ieri da Bruxelles sono arrivati gli ultimi dati sulla disoccupazione in Europa: la Sardegna è al quinto posto in Italia (col 17,5 per cento ma non lontana da Calabria, Campania, Sicilia e Puglia), ma è al terzo posto per quanto riguarda la disoccupazione giovanile con uno spaventoso 54,2 per cento. (ua)

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