La Nuova Sardegna

Sforbiciata alla spesa per trovare risorse

di Alfredo Franchini

Il decreto Renzi va nella stessa direzione delle scelte fatte da Pigliaru: sobrietà nella gestione e taglio dell’Irap

20 aprile 2014
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. La Sardegna come laboratorio della spending review, voluta da Renzi con il decreto di venerdì. Alle indennità tagliate, (oltre alla riduzione dei consiglieri regionali da 80 a 60), già nella passata legislatura, si sono aggiunte una serie di misure volute da Pigliaru. Da questo punto di vista il decreto Renzi con cui è stato approvato il bonus da 80 euro per i lavoratori dipendenti dello Stato va nella stessa direzione delle scelte fatte dalla Regione ma non avrà ricadute dirette, (se non per i beneficiari del bonus: lavoratori pubblici con reddito al di sotto dei 26 mila euro).

Spesa pubblica. L’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci, che la settimana prossima avrà a Roma nuovi incontri con esponenti del governo per ottenere un allentamento del Patto di stabilità, (indispensabile proprio per via delle maggiori entrate riconosciute dallo Stato alla Regione), preferisce non definire, se non per la voce stipendi del personale, «obbligatorie» le spese dell’amministrazione. Se così fosse, la Regione non avrebbe possibilità di investire. Lo spazio per fare gli investimenti - hanno sottolineato più volte Pigliaru e Paci - deve essere creato. Con l’allentamento del Patto di stabilità ma anche con un’attenta revisione della spesa.

Auto blu. Se Renzi ha stabilito il limite massimo di cinque vetture per ministero, la Regione ha fatto molto di più. Tutti gli assessori si muovono con mezzi propri e il presidente Pigliaru spesso preferisce usare gli autobus del Ctm di cui è diventato un involontario sponsor.

Uffici. Anche sulla disposizione che riguarda gli uffici, le cose vanno diversamente. Il decreto Renzi prevede che ciascun dipendente pubblico abbia a disposizione 24 metri quadri contro i 40 di oggi. Non tutti gli uffici pubblici sono organizzati in modo tradizionale ma in open space, e c’è da dire che gli spazi per i dipendenti sono aumentati da quando la pubblica amministrazione ha posto il blocco delle assunzioni. Nell’isola la situazione degli uffici per l’amministrazione centrale non è ottimale: l’assessorato regionale al Lavoro presenta parti dell’edificio di Piazza Giovanni che non sono a norma. L’assessorato all’Agricoltura si trova in zona stadio Sant’Elia, quindi decentrato e con parti dell’edificio in degrado. La giunta Cappellacci aveva deliberato la vendita dei sue palazzi e gli assessorati al Lavoro e all’Agricoltura avrebbero dovuto trovare spazi in affitto nella zona tra viale Trieste e Santa Gilla. Percorso che poi è stato stoppato per evitare nuove spese della Regione per agli affitti. Anche la giunta Pigliaru, avendo rinunciato alla sede di rappresentanza di Villa Devoto, si ritrova in uffici che richiedono una ristrutturazione.

Irap. Tra le principali misure del decreto Renzi c’è il taglio dell’Irap del 10 per cento a partire da quest’anno. L’aliquota base scende dal 3,9 al 3,50% ma in Sardegna il taglio è stato operato sin dalla passata legislatura e arriva al 70 per cento. Si tratta di una misura assai gradita dagli imprenditori; una leva che la nuova giunta intende perfezionare. Tra le ipotesi c’è quella di legare il taglio dell’Irap agli investimenti da effettuare o al fatto di non aver operato licenziamenti.

Pagamenti della pubblica amministrazione. E’ quello dei pagamenti della macchina pubblica uno dei punti più controversi. Lo Stato è bifronte: da una parte è un esattore implacabile attraverso il suo braccio destro, Equitalia; dall’altra è un pessimo pagatore. Molte imprese rischiano di fallire non per debiti ma per crediti. Quella che una volta era considerata una fortuna, poter ottenere degli appalti pubblici, si è rivelata una tragedia per quelle piccole aziende che, dopo aver fatturato, devono anticipare l’Iva per lavori mai pagati. Il decreto Renzi stanzia 8 miliardi su base nazionale per accelerare i pagamenti dei crediti arretrati delle imprese nei confronti della pubbliche amministrazioni. L’anno passato alle imprese regionali arrivarono dallo Stato 330 milioni.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative