La Nuova Sardegna

Diossina nel latte di capra

di Giampiero Cocco
Diossina nel latte di capra

Ordinanza dopo i controlli dell’Asl 7: bloccata la vendita in un allevamento

30 aprile 2014
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PORTOSCUSO. Dopo il piombo, scatta l’allarme diossina a Portoscuso: nel corso di controlli di routine i tecnici dell’Asl 7 di Carbonia hanno rilevato la presenza della sostanza tossica nel latte delle capre di un allevamento, una presenza in quantità superiore ai limiti di legge. Informato il sindaco Giorgio Alimonda e la Regione, è partita immediatamente un’ordinanza comunale che vieta il conferimento e il commercio di quel latte fino a quando i dati non dimostreranno che i valori sono tornati alla normalità. Ma non è detto che il problema sia circoscritto a un solo allevamento: i controlli andranno avanti nei prossimi giorni per stabilire se si tratta di un episodio legato a fattori occasionali, per esempio ai mangimi usati per alimentare le capre, oppure se esiste una fonte di inquinamento precisa. Al sindaco non resta che attendere l’esito delle prossime analisi: «Per adesso non sappiamo a cosa sia dovuto questo caso - spiega Alimonda - la sola certezza, secondo quanto mi è stato comunicato dall’Asl, è che sono stati superati i valori consentiti dalla legge. Non appena lo sapremo faremo le nostre valutazioni, per adesso la sola cosa da fare era vietare il conferimento del latte per prevenire qualsiasi rischio per la salute».

Se non è certa l’origine della contaminazione, non è difficile immaginare che il nuovo allarme sanitario possa essere collegato alla massiccia presenza industriale che segna Portoscuso da decenni: «E’ una vita che segnaliamo la gravità di questa situazione - avverte Angelo Cremone, da sempre in prima fila sul fronte della difesa ambientale - e casi come questo dimostrano che nel corso degli anni è stato fatto ben poco per restituire sicurezza a quest’area. La Procura della Repubblica si è mossa più volte, ma credo che ancora non basti, servono controlli e verifiche severissimi perché i cittadini di Portoscuso continuano ad essere esposti a pericoli evidenti. Così non si può andare avanti, non è accettabile che la gente debba vivere in un ambiente fortemente inquinato. L’incidenza delle malattie dimostra come le il rischio sia reale e non certo frutto delle fantasie degli ambientalisti. E’ ora di intervenire con rigore, spero che la magistratura non resti indifferente». (m.l)

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