La Nuova Sardegna

intervista con Mondo Marcio

«Il rap italiano è adulto Ora ha bisogno di fiducia»

di Andrea Musio
«Il rap italiano è adulto Ora ha bisogno di fiducia»

ORISTANO. Questa edizione Mondo Ichnusa ha aperto le porte a generi musicali fino ad al presente tagliati fuori come l’hip, hop. Due gli artisti di fama nazionale chiamati ad esibirsi nel palco di...

27 luglio 2014
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ORISTANO. Questa edizione Mondo Ichnusa ha aperto le porte a generi musicali fino ad al presente tagliati fuori come l’hip, hop. Due gli artisti di fama nazionale chiamati ad esibirsi nel palco di Torregrande: il gallurese Salmo, protagonista del live di venerdì e ieri Mondo Marcio. Un grande riconoscimento per il milanese pioniere del rap made in Italy in grado di scalare con i suoi pezzi le classifiche di vendita nazionali.

«Il periodo in cui ho avuto successo con il grande pubblico è arrivato nel periodo a cavallo tra il 2005 e il 2006 – ha raccontato Mondo Marcio – All’epoca c’era poca fiducia per questo genere che però aveva un importante seguito di seguaci, seppur di nicchia. Le etichette, ma anche tutto il sistema discografico, non avrebbe scommesso un solo centesimo su artisti e gruppi come me. Eppure esisteva da tempo una scena solida e assai produttiva Quello che però mancava era un supporto».

Non c'era nessuno, insomma, che investisse sul rap. Tutto questo fino a quando non ha pubblicato l’album "Solo un uomo".

«Vero. Quell’album ha sorpreso tutti, me compreso. Le vendite, sin dalle prime settimane e per lungo tempo, hanno cancellato le idee sbagliate che erano circolate fino a quel momento. Le major hanno così scoperto che, anche con l’hip hop si poteva salire sino al numero uno della classifica, si potevano vendere decine di migliaia di copie, fino a conquistare il disco di platino. Sicuramente "Solo un uomo" ha fatto da apripista. Le grandi case discografiche hanno iniziato a guardarsi intorno e cercare altri nomi interessanti. Altri poi sono andati in classifica, anche musicisti che esistevano da molto tempo prima di me».

Un successo del quale altri artisti si sono poi avvantaggiati. Mondo Marcio infatti ha poi deciso di investire personalmente aprendo una etichetta, proprio per superare quella scarsa attenzione di cui si parlava precedentemente.

«L'idea era ed è tuttora, quello di fare qualcosa che rimanga nel tempo. Non ho mai avuto la mentalità del fare i soldi e scappare. Quello che cerco di fare è di costruire qualcosa con le mie canzoni, i testi, ma anche con le produzioni di altri artisti. Attualmente sto lavorando con un artista ventiquattrenne di Firenze, si chiama Lapo Raggiro, con me a Mondo Ichnusa, ma anche con un altro talentuoso di diciannove anni, Nico Flash, ed ancora con un produttore A&R. Quello che mi piace fare è dare una mano ad artisti che meritano. Dare una spinta e evitare che facciano troppa fatica ad emergere. Se vedo talento mi fa piacere dare una mano».

Una tendenza controcorrente, quasi una attitudine rock perché difficilmente tra rapper ci si aiuta.

«Il rap è molto competitivo e questo porta spesso alla deriva e qualche volta può diventare “cane mangia cane”, ma questo è l'ambiente del business, non è il caso della musica, nella moda o nella televisione l’ambiente è molto peggiore»(and.mus.)

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