La Nuova Sardegna

Stasera Gianfranco Rosi ospite di “Figiurà”

Stasera Gianfranco Rosi ospite di “Figiurà”

Ai Giardini pubblici di Sassari il regista che ha vinto lo scorso Festival del cinema di Venezia

27 luglio 2014
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SASSARI. Al camping “Golfo dell'Asinara” a Platamona è in corso la seconda edizione della Summer School di “Filmidee”, magazine online trimestrale di critica cinematografica fondato nel 2011 da Daniela Persico e Alessandro Stellino. La Summer School, quest'anno sostenuta dalla Fondazione Sardegna Film Commission, propone un workshop per quaranta aspiranti critici cinematografici provenienti da tutta Italia che trascorreranno una settimana di lezioni, laboratori e visioni in riva al mare. Un'occasione speciale in cui riunire le firme della rivista e i suoi lettori insieme a registi, produttori e giovani appassionati di cinema.

Ogni giornata della Summer School comprende una lezione teorica al mattino, il laboratorio di scrittura al pomeriggio e una o più visioni di film alla sera. Anche quest’anno, il workshop ospita personalità di spicco del mondo del cinema: la regista Alina Marazzi; la regista Alice Rohrwacher (“Le meraviglie”, Premio speciale della giuria all’ultimo festival di Cannes); il regista Gianfranco Rosi, regista (“Sacro Gra”, Leone d’oro a Venezia 2013). Tra gli ospiti della Summer School anche Dario Zonta, critico cinematografico e produttore, e Giona A. Nazzaro, critico e selezionatore del festival di Roma.

Oggi Gianfranco Rosi sarà a Sassari al Festival Figiurà per la proiezione di “Sacro Gra”, ai giardini pubblici di via Tavolara a partire dalle 21,30. Alla fine della proiezione Rosi parteciperà ad un dibattito sul film che ha incantato il pubblico e la critica. Se il cinema di finzione ha la capacità di fondare la mitologia dei luoghi realmente esistenti in cui sceglie di ambientare le sue storie, “Sacro Gra” scarta subito la soluzione più semplice solitamente lasciata ai documentari e riprende pochissimo il raccordo in sè. Sono gli uomini a definire il luogo e non viceversa, un'umanità assurda, paradossale e imprevedibile. Persone e caratteri che la realtà sembra ereditare dal cinema (tanto che ci si chiede cosa si sia ispirato a cosa). In ogni caso è la capacità fuori dal normale di Gianfranco Rosi di posizionare la videocamera (quindi scegliere il suo punto di vista sugli eventi) a provocare la trasfigurazione del reale in mitologia del cinema.

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