La Nuova Sardegna

la protesta

In oltre 200 a Cagliari per dire no al piano di scavi della Saras

di Elia Sanna
In oltre 200 a Cagliari per dire no al piano di scavi della Saras

CAGLIARI. Il no alle trivelle lo hanno ribadito in oltre 200, sotto un sole cocente davanti alla sede dell'assessorato regionale dell'ambiente. «Non vi vogliamo, la Saras vada a casa, insieme alle...

30 luglio 2014
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CAGLIARI. Il no alle trivelle lo hanno ribadito in oltre 200, sotto un sole cocente davanti alla sede dell'assessorato regionale dell'ambiente. «Non vi vogliamo, la Saras vada a casa, insieme alle trivelle». Accanto al comitato spontaneo c’erano gli agricoltori della Coldiretti dell’Oristanese, l’amministrazione provinciale, diversi sindaci e gli ambientalisti che si battono contro un progetto che rischia di colpire una delle zone umide più delicate del Mediterraneo. «Lo abbiamo ribadito anche durante il tavolo tecnico – spiega l'assessore provinciale dell’Ambiente di Oristano, Mariella Pani – a Cagliari ho portato anche i due documenti approvati sia nel 2012 che nel 2013 dal consiglio provinciale e la condivisione di almeno 15 amministrazioni comunali e dell'Unione dei comuni del terralbese. Abbiamo riscontrato, con i nostri tecnici, delle incongruenze al progetto della Saras. Oltre ad non essere compatibile con quel delicato ecosistema ambientale, si contraddice non solo con il piano comunale ma anche con il Ppr. Se poi questo non bastasse – ha aggiunto l'assessore Pani – c'è una chiara incoerenza anche tra costi e benefici. Infine, dobbiamo tutelare lo stagno e le attività agricole che insistono nella bonifica». Sullo stesso tenore anche le dichiarazioni del direttore provinciale della Coldiretti che insieme agli associati ha raggiunto Cagliari a bordo di un bus: «Non ci esprimiamo solo oggi contro questo progetto delle trivelle – ha osservato Ermanno Mazzetti – stiamo ora aspettando solo il pronunciamento della Regione. Ma noi ribadiamo una netta contrarietà contro un’iniziativa industriale che rischia seriamente, nonostante le rassicurazioni venute anche ieri, di causare danni al settore agricolo che traina l'intera Sardegna. Il modello di sviluppo di Arborea – ha spiegato il direttore Mazzetti – è importante per la Sardegna, ma anche per l'Italia e non può essere minacciato in questo modo. Ad Arborea c’è anche la 3 A con il suo sistema cooperativo che raccoglie e commercializza latte in tutto il mondo. Poi occorre ricordare che siamo in una laguna dove vivono anche i fenicotteri e che rappresenta un importante habitat da difendere. Va salvaguardato questo binomio, agricoltura e natura. Non serve l'industria, la Sardegna deve sviluppare il turismo legandolo alle nostre produzioni agricole». Tra i partecipanti ed i promotori della “spedizione” cagliaritana c'era anche la scrittrice Michela Murgia. L'elenco dei partecipanti è lunghissimo, tra il mare di folla ci sono anche due sindaci: «Insieme ad Arborea siamo stati i primi a pronunciarci come amministrazione contro il progetto Saras – ricorda Emanuele Cera, sindaco di Arcidano – siamo qui per confermare come questo progetto sia un pericolo per le nostre comunità». Tra le associazioni ambientaliste anche la Lipu: «No alle trivelle e allo sfruttamento del gas in una zona umida tra le più importanti d'Europa – ricorda Gabriele Pinna – lo abbiamo ribadito anche oggi».

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