Sanna (Pd) perplesso. Pili (Unidos): beffati
Le reazioni della politica alla firma dell’accordo Regione-Tirrenia erano state contrastanti nei primi giorni e continuano a esserlo. Francesco Sanna (deputato pd e quindi del partito di maggioranza...
Le reazioni della politica alla firma dell’accordo Regione-Tirrenia erano state contrastanti nei primi giorni e continuano a esserlo.
Francesco Sanna (deputato pd e quindi del partito di maggioranza relativa che governa la Regione) era ed è perplesso: «Dal Governo – ha scritto in un’interrogazione presentata insieme agli altri deputati – vogliamo capire meglio, numeri alla mano, com’è stato calcolato il ridimensionamento delle rotte. Ci sono ancora troppi punti oscuri, serve chiarezza». Sempre per il Pd è intervenuto il deputato Romina Mura. Anche se ha firmato l’interrogazione di Sanna, il suo giudizio è meno critico: «Dopo un anno di vuoto – scrive – in cui i prezzi sono impazziti, la Regione ha fatto bene a rinegoziare la convenzione con Tirrenia. I risultati ottenuti sono un’importante passo avanti», dichiarazione sottoscritta anche dal senatore del Pd Silvio Lai. Sul fronte opposto, quello del centrodestra, è proseguito anche ieri il fuoco incrociato di contestazione all’accordo. Il deputato Mauro Pili (Unidos) ha attaccato di nuovo la giunta Pigliaru: «Com’è accaduto per il Patto di stabilità, continua a svendere la Sardegna allo Stato, con la complicità di un ministro ai Trasporti reticente, e ai privati», per poi annunciare «sicure azioni giudiziarie contro questo ennesimo accordo scellerato». Contro la logica dei piccoli ritocchi ha preso posizione anche l’ex governatore Ugo Cappellacci (Fi): «Se non vogliamo essere più ostaggio degli armatori, dobbiamo rivendicare il passaggio alla Regione delle funzioni e delle risorse previste per la continuità territoriale». Di vero e proprio sistema feudale che invece di essere spazzato via è rafforzato parla anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Antonello Peru di Forza Italia.