La Nuova Sardegna

Crac Epolis, chiesti 19 rinvii a giudizio

Crac Epolis, chiesti 19 rinvii a giudizio

Tra gli imputati l’ex editore Nichi Grauso e Alberto Rigotti che subentrò alla guida del gruppo

08 agosto 2014
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CAGLIARI. La Procura di Cagliari ha chiesto 19 rinvii a giudizio per labancarotta legata al fallimento dei giornali del gruppo Epolis e al crac della concessionaria pubblicitaria Publiepolis. Un fallimento di 130 milioni di euro che aveva fatto perdere il lavoro a un centinaio di giornalisti. Fra gli indagati dal pm, Giangiacomo Pilia, anche l'ex editore Nicola Grauso e Alberto Rigotti. Sono bastate poche settimane al pm per formulare al gip la richiesta di rinvio a giudizio per 19 persone indagate nel crac di Epolis. Dopo la chiusura dell'inchiesta preliminare, arrivata un mese dopo gli arresti da parte della guardia di finanza su ordine del gip dei dirigenti societari Alberto Rigotti (64 anni di Milano), Sara Cipollini (42 di Milano) e Vincenzo Maria Greco (69 di Roma), ora la procura ha deciso di chiedere il giudizio anche per gli altri indagati. Spiccano il primo editore e fondatore del gruppo Nicola Grauso (65 anni). Chiesto il rinvio a giudizio anche per Francesco Ruscigno (55 di Aversa), Alessandro Valentino (42 di Barletta), Carlo Momigliano (61 di Milano), Franco Manconi (68 di Cagliari), Giuseppe Virga (66 di Roma), Mauro Marciano (57 di Roma), Stefano Gobbi (romano di 47), Francesco Raia (66 di Iglesias), Michela Veronica Crescenti (45 di Ospedaletto), J.G.V. (milanese di 50), Anna Abbatecola (48 di Calvenzano), le sorelle Rosalba e Rosanna Chielli (53 e 43 di Prato), Claudio Noziglia (61 di Milano) e Luisella Garau (71 di Villanovafranca, amministratore unico di Epolis dal 2005 al 2007). Secondo le indagini il crac era stato una conseguenza di una gestione che aveva lo scopo «di favorire, senza motivo, alcuni creditori». Dal 2007 al 2010 sono stati usati beni della PubliEpolis per pagare i creditori della sua capogruppo, la Epolis, senza alcuna tutela per la par condicio dei crediti. «La mia gestione del Gruppo Epolis cessò a metà del 2007. Contestualmente al subentro del Gruppo Rigotti (acquirente di Epolis) la società fu posta in perfetto equilibrio economico e finanziario. Da quel momento in poi nulla ho avuto più a che fare con la amministrazione o le scelte della Epolis». Così su Facebook l'ex editore Nicky Grauso commenta la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura.

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