La Nuova Sardegna

Minoranza: da Paci solo tagli. Lui: è falso

di Umberto Aime
Minoranza: da Paci solo tagli. Lui: è falso

L’opposizione parla di un bilancio che fa macelleria sociale. L’assessore ribatte: non è stato cancellato un euro

27 settembre 2014
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CAGLIARI. Inevitabile. Doveva capitare ed è capitato dopo giorni e giorni di schermaglie: c’è stato un corpo a corpo, senza esclusione di colpi, fra l’opposizione di centrodestra e Raffaele Paci, assessore al Bilancio del centrosinistra. Motivo dello scontro: l’assestamento della Finanziaria 2014,licenziata e approvata a suo tempo dalla vecchia maggioranza (Forza Italia e più) e in questi giorni corretta al volo dalla nuova, Pd e più. Cos’è successo? Che la minoranza è stata dura nell’accusare Paci di «macelleria sociale». Si è scagliata contro, perché «con fare da ragioniere ha tagliato fondi in modo indiscriminato a settori fondamenti come le politiche sociali e l’occupazione». Un assessore, in sostanza, «confuso e senza cuore», ha detto il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis. Ma chi è stato messo sul patibolo non è rimasto certo in silenzio, anzi. Paci, nella replica, ha detto freddo ma preciso nelle parole: «Sfido chiunque a trovare tagli a una sola voce di spesa che avremmo potuto davvero erogare a imprese, associazioni, cittadini e altre categorie sociali. Non c’è stata alcuna macelleria. Abbiamo solo rimesso in ordine le poste di bilancio, spostato capitoli che non possono essere spesi quest’anno, non c’è ormai più il tempo, dove servivano . Niente di più».

L’accusa. È stato il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, a suonare il gong di prima mattina. Sul ring non si è presentato solo: era affiancato da buona parte del gruppo, l’ex governatore Ugo Cappellacci, l’ex assessore Alessandra Zedda, i consiglieri regionali Antonello Peru e Oscar Cherchi, e anche da Paolo Truzzu (Fdi), Attilio Dedoni (Riformatori), Modesto Fenu (Zona Franca) e Gianluigi Rubiu (Udc). Uno dopo l’altro hanno denunciato che «questa Giunta continua dimostrare un disinteresse totale verso i problemi veri della Sardegna». Secondo loro, con l’assestamento, «Paci ha messo in ginocchio i Comuni colpiti dall’alluvione, gli agricoltori danneggiati, le famiglie, le scuole, gli enti che producono cultura e molto altro ancora». Proprio con l’assestamento di bilancio e i tagli sconsiderati, hanno aggiunto, «questa maggioranza ha dato un segnale inquietante e irresponsabile». Per poi elencare i 36 milioni sottratti al rischio idrogeologico, oppure «10 dal fondo per risarcire i contadini», o «9 portati via dal fondo per i malati non autosufficienti», fino agli «11 scippati alla ricerca». Mentre di contro – hanno aggiunto – «il centrosinistra spenderà 600mila euro in più per far partire la dodicesima Asl che non servirà a nessuno» ma «allo stesso tempo sostiene di dover tagliare dovunque per ripianare, ma non c’era fretta di farlo, il disavanzo delle Asl». Una contraddizione dopo l’altra, hanno concluso, e « in questi giorni daremo la sveglia a una Giunta nel caos e fuori dal mondo. Così autolesionista da demolire anche gli storici santuari del centrosinistra: il sociale, la cultura e l’istruzione». Scontato l’annuncio: «Presenteremo una valanga di emendamenti per difendere i sardi da scelte che non sono politiche ma disumane».

La replica. Paci non ha accettato la bagarre. Come fa di solito prima ha risposto punto su punto con tabelle, numeri e ragionamenti del tipo «ad alcuni enti controllati non abbiamo tagliato i fondi, ma preteso che spendessero solo i soldi fermi in cassa». Poi ha continuato: «Rispetto al bilancio di otto miliardi del centrodestra, abbiamo toccato solo alcune voci ben precise e parzialmente, con un taglio medio del 10 per cento, cioè quasi nulla». Ma alla fine è stato costretto ad essere molto più sanguigno; «Non c’è stata alcuna macelleria sociale. Tutto è stato deciso e fatto con molta attenzione proprio per evitare che ci fossero contraccolpi su qualcuno o qualcosa. Ripeto, sfido chiunque a trovare in questa nuova contabilità, molto più reale della precedente, un solo taglio al sociale. Poi se qualcuno non sa leggere un bilancio, la colpa non è mia».

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