La Nuova Sardegna

Sardegna Promozione, stop alla Pcs

Il commissario congela i compensi della società che supervisionava le pratiche dell’agenzia regionale

08 novembre 2014
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CAGLIARI. Dopo il taglio dei contributi al Cagliari calcio e ad altre otto società sportive candidate a incassare milioni di euro regionali, il commissario dell’agenzia Sardegna Promozione ha deciso di congelare anche i compensi destinati alla società Pcs Sviluppo, sede a Cagliari in viale Bonaria 28, cui l’ex direttore generale Mariano Mariani aveva affidato il controllo sulle pratiche in alternativa al personale regionale sotto contratto. Per ora il responsabile della società Paolo Brigaglia ha ricevuto una nota firmata dalla dirigente in cui gli viene comunicata la sospensione dei pagamenti in attesa di ulteriori verifiche. La ragione del provvedimento è legata a criticità riscontrate dall’ufficio del commissario e indirettamente ai rilievi mossi dalla Corte dei Conti cui è seguito l’avvio di un’inchiesta giudiziaria condotta dal pm Gaetano Porcu. Brigaglia non è indagato e non risulta fino a questo momento alcun addebito diretto da parte della Regione a suo carico. La sola certezza è che la dirigente incaricata dalla giunta Pigliaru di fare chiarezza sulla controversa vicenda dell’agenzia pubblica di comunicazione continua a prosciugare sul nascere il flusso di denaro in uscita, in linea con le obiezioni poste dalla magistratura contabile. Il caso della società Pcs è uno di quelli al centro dell’attenzione, nell’attesa che Sardegna Promozione venga chiusa: con venticinque dipendenti a libro paga, Mariani aveva deciso di affidare una parte importante della verifica sulle pratiche di contribuzione a una società privata. La scelta, tutta da spiegare, era caduta su quella amministrata da Brigaglia, un professionista certamente gradito anche all’allora governatore Ugo Cappellacci, che l’aveva avuto al fianco - insieme a Mariani - nella disavventura giudiziaria legata alla Municipalizzata di Carloforte. Brigaglia era stato assolto da ogni accusa dopo che il pm Giangiacomo Pilia ne aveva chiesto la condanna e i suoi rapporti con l’entourage di Cappellacci erano rimasti ottimi. Insomma, la scelta della Pcs era stata una scelta basata sulla fiducia e in aperto contrasto con la necessità di utilizzare il personale pubblico. Il cambio di rotta imposto dalla giunta Pigliaru e l’impegno a tagliare ogni spesa inutile ha indotto l’ufficio del commissario ad approfondire il rapporto tra la Pcs e Sardegna Promozione, i termini del contratto e le ragioni che stavano alla base del servizio. Tutto sospeso, per ora: nei prossimi giorni si passerà alle decisioni. (m.l)

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