La Nuova Sardegna

CAGLIARI. Troppo diversi i punti di partenza fra maggioranza e opposizione perché il Consiglio regionale potesse votare all’unanimità una mozione sui caso migranti. A presentarla era stato l’ex governatore Ugo Cappellacci (Forza Italia), ma il centrosinistra l’ha bocciata. È stato impossibile trovare un punto di contatto e forse anche a causa dello scontro in atto a Roma e dovunque fra centrosinistra e centrodestra sulla gestione dei migranti. Lo scontro è stato lo stesso anche in Consiglio seppure per fortuna con toni meno accessi e senza nessuno nel dibattito si lasciasse pendere la mano dal peggio del peggio: il razzismo strisciante. La mozione della minoranza aveva questo obiettivo: impegnare il presidente della Giunta a chiedere un vertice urgente col Governo, a proporre la revisione degli accordi sottoscritti l’anno scorso (la quota di accoglienza per la Sardegna è il 2,7 per cento degli arrivi totali sulle coste nazionali) e rivendicare mezzi e risorse per affrontare l’emergenza. Prima del voto, Pigliaru ha ribadito che «siamo pronti a fare la nostra parte e l’abbiamo già dimostrato con l’arrivo nei giorni scorsi dei mille migranti». Il sistema dell’accoglienza – sono state le parole del governatore – ha funzionato e la solidarietà è stata grande. «In una situazione di emergenza così grave però non ci può essere disorganizzazione e i costi non possono essere scaricati sulle Regioni. Per questo al Governo chiederemo di essere aiutati sotto l’aspetto economico, ma soprattutto dev’essere chiaro quale può essere il livello massimo di sostenibilità, anche se nell’isola la presenza degli extracomunitari è intorno all’1,5 per cento, la media nazionale è del 6, e quindi c’è ancora un buon margine». Pigliaru ha poi accennato alla possibilità che i migranti siamo impegnati nei lavori socialmente utili: «È un’ipotesi interessante da studiare». Duro il commento di Cappellacci dopo la bocciatura della mozione: «Il centrosinistra non ha capito nulla e continua a essere succube di Renzi». (ua)