La Nuova Sardegna

Pigliaru: «Presentato il conto finora Stato troppo distratto»

Pigliaru: «Presentato il conto finora Stato troppo distratto»

Dopo la Camera e il Senato anche il Consiglio ha approvato la mozione sull’emergenza Sardegna La maggioranza: «A settembre da Renzi ci aspettiamo fatti». L’opposizione: «Passerella di promesse»

17 giugno 2015
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CAGLIARI. Il Consiglio regionale si è messo al passo. Dopo le due mozioni approvate dalla Camera e dal Senato, anche l’Aula ha la sua. Ancora una volta al centro della rivendicazione c’è la richiesta che l’insularità sia riconosciuta dal Governo come uno svantaggio economico e sociale. L’ha ribadito Anna Maria Busia (Centro democratico) che per prima ha firmato la mozione: «È arrivato il momento che la Sardegna abbia il giusto risarcimento dopo troppi anni in cui ha solo dato». Poche settimane. a Olbia, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha ammesso che «siamo di fronte a un’emergenza nazionale» e a settembre arriveranno le prime risposte. L’opposizione non ci crede e non a caso si è astenuta sulla mozione, con l’ex governatore Ugo Cappellacci (Forza Italia) secco nel dire: «Di questo Governo non dobbiamo fidarci, finora ha solo tagliato risorse alla Sardegna e non c’è stata la ribellione che doveva esserci da parte della Giunta». Però sono state le parole del presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, a risuonare più forti di altre. «Non c’è dubbio – ha detto – lo Stato è stato sempre molto, troppo, distratto nei confronti dell’isola. Ora a Renzi abbiamo chiesto un cambio di marcia nei rapporti e a settembre vorremmo vedere i primi risultati». Prima di tutto, secondo Pigliaru, la Sardegna non può continuare a farsi carico dei costi della continuità territoriale: «Non è più possibile. Ci dev’essere un contributo dello Stato: non è possibile che un’isola paghi il diritto di avere pari dignità nei trasporti aerei». Sempre sul tema dei trasporti un altro handicap messo sul tavolo della nuova trattativa col Governo è quello delle ferrovie: «Le infrastrutture sono il nostro vero gap e la situazione è peggiorata con il passare degli anni. In undici anni, gli investimenti di Trenitalia in Sardegna sono addirittura diminuiti, mentre noi abbiamo bisogni di treni veloci per mettere in rete i nostri tre aeroporti. Anche nelle opere pubbliche la differenza fra noi e la penisola si è trasformata in un fossato». Pigliaru ha detto che il ministro Graziano Delrio ha preso impegni importanti: «Soprattutto quando gli abbiamo presentato il conto sui costi dell’insularità: oltre un miliardo netto all’anno. Con in più anche un altro importante deficit per la nostra economia: siamo l’unica regione senza il metano. È un danno evidente e lo Stato deve darci una mano in questa vertenza». Se la maggioranza ha risposto compatta all’appello del governatore di «una battaglia comune su tutti i fronti», l’opposizione è rimasta scettica. Mario Floris ha sottolineato che «bisogna essere uniti sui fatti concreti e non sulle mozioni che non si negano a nessuno e non risolvono niente». Il capogruppo di Forza Italia è stato chiaro: «Non è più il momento delle solite chiacchiere». Gianluigi Rubiu (Ap-Udc) ha aggiunto: «Siamo stufi della passerelle e delle promesse». Pigliaru ha chiuso: «Siamo pronti alla sfida a Roma, ma prima vogliamo trattate poi se servirà sbatteremo i pugni sul tavolo». (ua)

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