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Morace si dimette da ad. La Tirrenia è di Onorato

Ettore Morace, amministratore delegato della Tirrenia
Ettore Morace, amministratore delegato della Tirrenia

L'amministratore delegato aveva annunciato che avrebbe lasciato l'incarico un minuto dopo la firma dell'acquisizione della compagnia da parte dell'armatore di Moby Lines

07 luglio 2015
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SASSARI. La notizia secca è che Ettore Morace si è dimesso oggi, martedì 7, dalla carica di amministratore delegato di Tirrenia. Ma quella indiretta che si ricava da questo atto è che la firma che dà il 100 per cento delle quote di Tirrenia all'armatore Vincenzo Onorato c'è stata.

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Morace aveva annunciato che si sarebbe dimesso un minuto dopo la firma dell'accordo. Morace era alla guida di Tirrenia dal 2012, data in cui la società di Stato era stata privatizzata.

«Sono stati 4 anni intensi, c’era addirittura chi ci dava per spacciati ancor prima di iniziare, invece siamo riusciti a raddrizzare la nave e a portarla in porto sana e salva - dichiara Morace -. Grazie alla collaborazione di tutti i miei colleghi, dirigenti, marittimi e amministrativi, abbiamo portato avanti una privatizzazione che è un caso di successo per l’Italia, grazie alla quale Tirrenia rappresenta ancor oggi, dopo quasi 80 anni di storia, uno dei fiori all’occhiello della marineria italiana».

  • Massimo Mura nuovo amministratore delegato

Massimo Mura è il nuovo amministratore delegato di Tirrenia Cin, dopo le dimissioni di Ettore Morace. Presidente è Pietro Manunta. In una nota i nuovi vertici della compagnia di navigazione, passata sotto il controllo dell’armatore di Moby Vincenzo Onorato, «esprimono a tutti i marittimi e dipendenti Tirrenia un sincero apprezzamento per il lavoro sinora svolto».

«Certi che con la medesima determinazione di tutti saranno raggiungibili gli ulteriori sfidanti obiettivi», presidente e ad, prosegue la nota, «inizieranno gli incontri per la gestione operativa della compagnia e con le istituzioni coinvolte, in particolare con la Regione Sardegna».

 

  • La notifica all'Antitrust

La notifica dell'operazione per la scalata al 100% della Tirrenia da parte dell'armatore Vincenzo Onorato (il patron di Moby) è arrivata ieri, lunedì 6, sul tavolo dell'Antitrust. L'autorità ha ora un mese di tempo per esprimere la propria valutazione sugli effetti dell'operazione sui mercati interessati.

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Secondo la legge l'Autorità garante alla fine dei 30 giorni potrà autorizzare, anche con condizioni, oppure vietare l'operazione. L'articolo 6 della legge antitrust sulle concentrazioni prevede infatti che «nei riguardi delle operazioni di concentrazione soggette a comunicazione ai sensi dell'articolo 16, l'Autorità valuta se comportino la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sul mercato nazionale in modo da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza. Tale situazione - prosegue il comma 1 - deve essere valutata tenendo conto delle possibilità di scelta dei fornitori e degli utilizzatori, della posizione sul mercato delle imprese interessate, del loro accesso alle fonti di approvvigionamento o agli sbocchi di mercato, della struttura dei mercati, della situazione competitiva dell'industria nazionale, delle barriere all'entrata sul mercato di imprese concorrenti, nonché dell'andamento della domanda e dell'offerta dei prodotti o servizi in questione».

L'Autorità dunque «al termine dell'istruttoria, quando accerti che l'operazione comporta le conseguenze di cui al comma 1, vieta la concentrazione ovvero l'autorizza prescrivendo le misure necessarie ad impedire tali conseguenze».

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