La Nuova Sardegna

Il sorpasso: nel 2017 i turisti stranieri in Sardegna supereranno gli italiani

Luca Rojch
Un momento della vacanza sarda di Catherine Zeta-Jones e Michael Douglas
Un momento della vacanza sarda di Catherine Zeta-Jones e Michael Douglas

L'isola sempre più meta internazionale. L'assessore regionale Morandi: è la nostra strategia. «Si accorcia la forbice tra presenze nazionali ed estere in una stagione molto positiva»

19 agosto 2015
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Il sorpasso è previsto nel 2017. Quando in Sardegna ci saranno più turisti stranieri che italiani. Il boom sembra inarrestabile, pilotato dai voli low cost, guidato dalle scelte della Regione. L’isola è la terra incantata che attira gli stranieri. E l’estate 2015 certifica che la grande crisi ha modificato nel profondo il dna dell’ospitalità nella Sardegna. Si guarda sempre più all’estero per far girare l’industria delle vacanze. Anche perché sono stati gli stranieri a fare da salvagente al sistema dell’accoglienza che ha rischiato di affondare. E il 2015 consolida una crescita costante da oltre un decennio.

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Tricolore sbiadito. Il turista tricolore in questi anni è diventato merce rara. Indispensabile per chi dell’industria delle vacanze ha fatto il suo business diversificare l’offerta e guardare sempre più all’estero. «La Regione lo ha capito da subito e ha cercato di guidare questo trend – spiega l’assessore al Turismo Francesco Morandi –. Da quando abbiamo iniziato la legislatura abbiamo puntato sui mercati stranieri attraverso un marketing mirato. I risultati arrivano anno dopo anno. E si accorcia la forbice tra le presenze italiane e quelle estere». Se fino a qualche anno fa il rapporto era di 2 turisti stranieri ogni otto italiani, nel 2012 il rapporto era 35% a 65%.

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L’aggancio. «Nel 2014 i vacanzieri italiani arrivati nell’isola sono stati 1,3 milioni, quelli stranieri 1,1 – continua Morandi –. E quest’anno i dati dovrebbero continuare ad avvicinarsi. Nel 2016 ci sarà il pareggio e il sorpasso si dovrebbe completare entro il 2017. Un dato che deve essere visto in modo molto positivo. Il mercato italiano è chiuso, siamo una meta conosciuta e consolidata. Quello oltre frontiera di fatto è infinito, ed è in questa direzione che si può puntare a uno sviluppo del turismo».

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Nuovo appeal. Molto più di una sensazione. La Sardegna è di nuovo di moda, e a certificarlo sono i tanti testimonial internazionali. Le foto di Leonardo Di Caprio sulle spiagge della Costa Smeralda, di Catherine Zeta-Jones e Michael Douglas valgono più di una campagna pubblicitaria. E a confermare la sensazione sono i numeri.

Il boom dei super ricchi. Ma non tutti i turisti pesano allo stesso modo. I super ricchi, quelli che spendono cifre a troppi zeri, hanno riscoperto la Costa Smeralda. La crescita, ma i dati non sono ufficiali, si aggira tra il 10 e il 20 per cento. Almeno secondo Federalberghi nazionale. Un trend evidente dal ritorno non solo degli arabi, ma da una forte presenza americana. Tante anche le star internazionali che si sono fatte paparazzare tra Porto Cervo e Cala di Volpe.

La crescita al quadrato. L’assessore non nasconde la sua soddisfazione. «È ancora troppo presto per fare il bilancio – continua Morandi –, ma per ora i dati ci fanno sperare. L’anno scorso abbiamo fatto un più dieci per cento presenze e più sette per cento di arrivi. Quest’anno i numeri sembrano confermare questa crescita. Sarebbe un risultato insperato ed eccezionale, perché significherebbe fare più dieci per cento del più dieci per cento del 2014. La stagione non è ancora finita ma per ora il dato di crescita è questo. Segno che il lavoro dà i suoi risultati».

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Ct2 internazionale. La Regione non si limita a contare gli arrivi. «Abbiamo messo a punto una strategia che prevede anche la creazione di rotte che colleghino l’isola con le capitali internazionali per tutto l’inverno – spiega Morandi –. L’unico limite, di tipo tecnico, è che si deve essere entro le due ore di volo. La Continuità territoriale 2 unirà la Sardegna con Spagna, Francia, Inghilterra, Germania, alcuni Paesi dell’Europa centrale. Una mossa indispensabile per destagionalizzare il turismo. E abbiamo deciso di puntare sull’estero proprio perché c’è una maggiore attitudine a fare le vacanze anche al di fuori dei periodi classici in cui lo fanno gli italiani».

In euro. Ma a cambiare è anche quanto spendono i turisti in Sardegna. Secondo i dati in possesso della Regione gli italiani in vacanza nell’isola spendono meno di 100 euro al giorno, gli stranieri intorno ai 150.

L’obiettivo. Nel 2014 le presenze dei turisti italiani sono arrivate a 6 milioni, quelle degli stranieri a 5. «Questa estate ha segnato la ripresa del mercato interno – conclude l’assessore Morandi –, ma anche la definitiva consacrazione di quello estero. Se dovessimo riuscire ad consolidare questo risultato si potrebbe puntare anche ai mesi più difficili per il turismo. Gli stranieri amano i periodi di spalla. E fino a ottobre per ora possiamo dire di avere numeri positivi. Ma dobbiamo tendere a creare una stagione di 12 mesi».
 

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