La Nuova Sardegna

Sassari-Olbia, nuovi guai: la fine dei lavori nel 2018

di Luca Rojch
Un cantiere della Sassari-Olbia
Un cantiere della Sassari-Olbia

Secondo i programmi la quattro corsie doveva essere pronta entro il 2017. La Tecnis ha due lotti, ma è travolta dai debiti e dall’inchiesta sugli appalti Anas. L'assessore Maninchedda: i cantieri andranno avanti, ma si rischia di concludere in ritardo

29 novembre 2015
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SASSARI. La strada a data di scadenza variabile è la nuova specialità dell’Anas. La Sassari-Olbia è sempre più l’arteria che fa saltare le coronarie. Il termine dei lavori si allontana ancora. Tutta colpa dell’ultimo pasticcio all’italiana in cui la protagonista è una delle imprese che deve realizzare due lotti sulla Olbia-Sassari, il 5 e il 6. Più o meno 16 chilometri della quattro corsie.

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Il pasticcio. L’emergenza è legata a due fattori. La Tecnis è al centro di un doppio ciclone. È finita nell’inchiesta “Dama nera” su alcuni appalti dell’Anas, tutti fuori dall’isola. Ma è al centro di un’altra bufera. Il prefetto di Catania, Maria Giuta Federico, ha revocato il certificato antimafia alla società. Condizione indispensabile per poter lavorare.

Nel fine settimana guardia di finanza, carabinieri e polizia hanno visitato i cantieri della Sassari-Olbia gestiti dall’impresa. Ma i guai per la società non finiscono qua. La Tecnis ha ottenuto una procedura per ristrutturare il proprio debito. «Una situazione ad alto rischio – spiega l’assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda – . Monitoriamo con attenzione quello che accade»

La Regione. La Regione si è già mossa. E ha ottenuto che i lavori nel cantiere, almeno nel lotto 5, non vengano interrotti. «Sarà l’Anas a occuparsi di come fare – continua l’assessore –. Verranno utilizzate forme commissariali. Abbiamo fatto una riunione perché la Tecnis ha presentato il documento in cui certifica il raggiungimento di uno stato di avanzamento dei lavori. E chiedono di venire saldati. Ma la Tecnis è esposta per 800mila euro con diverse imprese sarde che hanno lavorato nel loro lotto. Abbiamo ottenuto che prima di vedere anche un euro presentino le fatture con cui hanno pagato i loro debiti con le aziende sarde».

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Tempi lunghi. L’assessore non nasconde che la situazione è complicata. «Mantengo un certo ottimismo – spiega Maninchedda –, ma come sempre sono preoccupato». Il motivo è semplice. La Tecnis ha nelle sue mani il lotto 6, ma dopo avere presentato ricorso al Tar il giudice ha assegnato all’impresa anche il lotto 5, che prima era stato vinto da un’altra azienda. Ma se il lotto 6 ha speranze di essere completato, per il 5 ci sono grandi perplessità. Sembra difficile che nelle attuali condizioni la Tecnis possa fare i lavori anche nel lotto 5.

«Questo comporterà il ritardo di almeno un anno – dice sconsolato Maninchedda –, ma c’è anche un altro lotto che ha accumulato ritardi e per essere realisti sembra destinato a slittare di un anno». La data di consegna finale di tutta la strada sembra allontanarsi. «Ma io voglio ancora essere ottimista. La Regione monitora in modo costante e con riunioni settimanali l’andamento dei lavori sulla Olbia-Sassari. E abbiamo notato come ci sia una tendenza ad accelerare i cantieri quando ci si avvicina alla fine. Speriamo questo trend si confermi».

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I due lotti. La Tecnis deve realizzare 16 chilometri degli 80 della nuova Olbia-Sassari. Un tratto che va da Berchidda a Monti, appalti per oltre 100 milioni di euro. Ma i guai economico-giudiziari dell’azienda sembrano mettere a forte rischio la prosecuzione della sua gestione. «Ma il cantiere andrà avanti – spiega sicuro Maninchedda –. E proprio su questo punto che abbiamo trovato un accordo con Anas. Verrà fatto una sorta di commissariamento del cantiere. Almeno sul lotto 6».

Sul 5 l’assegnazione sembra ritornare sub iudice. Il Tar aveva assegnato l’appalto alla Tecnis, dopo che la società siciliana aveva presentato il ricorso in cui contestava il criterio di aggiudicazione che l’aveva vista soccombere. Ma questa querelle giudiziaria aveva già messo la moviola al cantiere. Ora il ritardo diventerà ancora più ingombrante.

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Il blitz di venerdì. E anche l’ultimo controllo a sorpresa sembra complicare il destino della strada. Nel lotto sulla Olbia-Sassari gestito dalla Tecnis si è presentato il gruppo interforze. A dare l’ordine il prefetto di Sassari Pietro Giardina. Del gruppo facevano parte i rappresentanti della Direzione investigativa antimafia del centro operativo di Roma, la polizia, i carabinieri e la guardia di finanza.

«Durante le verifiche – si legge nella nota della prefettura – intese a prevenire possibili tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti pubblici sono state identificate 23 persone e sono stati controllati 30 automezzi, mezzi meccanici e di movimento terra, appartenenti a una quindicina tra società e imprese».

Gli altri lotti in ritardo. Il primo nodo è sul lotto 4, costo 80 milioni di euro. È quello che va da Berchidda a Oschiri. L'Anas a luglio ha avviato la procedura di rescissione del contratto con l'impresa che ha vinto il bando di gara. I pericoli sono due. Se si mantiene l'accordo con l'azienda, che è in forte ritardo e in difficoltà tutte interne, si rischia il flop dei lavori. Ma se si rescinde il contratto si dovrà andare incontro a una serie di incognite.

Il primo rischio è che non subentri la seconda classificata, ma si debba ribandire la gara. C'è poi un altro cantiere che è in netto ritardo. È il lotto 2. Va da Ardara fino al bivio per Chilivani e il suo completamento vale 110 milioni di euro. Il termine per la consegna dei lavori è fissato per settembre e la fine tra due anni.

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