La Nuova Sardegna

Gli avversari

FI usa il fioretto, i grillini il bastone

FI usa il fioretto, i grillini il bastone

Tedde: siamo garantisti. Moi: evasore, lasci l’Ue. Pili: senza parole

06 maggio 2016
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CAGLIARI. Le reazioni sono arrivate subito dopo la sentenza. C’è stato chi ha scelto la strada del politically correct, come Forza Italia, e chi ha deciso di affrontare la questione di petto, come la pattuglia sarda del Movimento 5 Stelle. Questione di stile, direbbe qualcuno, ma anche di linea politica e di appeal da ricercare nei gusti degli elettori. Così c’è chi parla di innocenza da garantire fino al terzo grado di giudizio e chi invece spara ad alzo zero verso il passato recente dell’ex numero uno del Pd Sardo.

Forza Italia, partito che aveva fatto del garantismo la sua bandiera, si è affidata alle parole di Marco Tedde: «Siamo sempre e comunque garantisti. Anche nei confronti di coloro che militano nello schieramento dei giustizialisti come Soru». Il vice presidente del Gruppo di Forza Italia ha commentato la sentenza del Tribunale di Cagliari: «Nonostante tutto, Soru deve essere definito innocente fino alla sentenza definitiva. Mi chiedo cosa faranno i suoi colleghi del Pd che in Consiglio regionale hanno cercato di impedire il giuramento di un consigliere regionale indagato per gravi reati, ma la cui ordinanza di custodia cautelare è stata annullata dal Tribunale del riesame. Ne chiederanno le dimissioni da Parlamentare europeo? Attendiamo le loro reazioni che presumiamo saranno coerenti col loro atteggiamento giustizialista». Nessun commento, invece, da parte dell’ex governatore Ugo Cappellacci.

Mauro Pili, numero uno di Unidos e deputato del Gruppo misto, non le manda a dire al suo successore alla guida della Regione: «Mentre nel 2003 si predicava la novità, nel contempo si giocava con il fisco. E adesso hanno anche dubbi se dimettersi o meno. Sono senza parole», conclude.

Tra i deputati del Movimento 5 stelle non c’è stata una linea comune. Il nemico del Pd è stato etichettato seguendo lo stile del blog pentastellato che da giorni ha lanciato su Twitter l’hashtag l’#EuroCondannatoPd indicando questa volta Renato Soru come destinatario della marea di reazioni degli attivisti del web, sempre molto ruspante quando si tratta di convogliare pareri e idee contro qualcuno o qualcosa. I cittadini che occupano i banchi dei palazzi del potere hanno scelto uno schema comunicativo differente. La più diretta è l’eurodeputata Giulia Moi: «Se Soru è davvero intenzionato a dare un segnale, lasci il suo seggio al Parlamento europeo e risparmi alla Sardegna la vergogna di essere rappresentata da un evasore».

Il senatore Roberto Cotti punta tutto su uno dei cavalli di battaglia degli ultimi giorni: «Renato Soru è stato condannato a tre anni di reclusione per evasione fiscale. Poi dice che nel Pd non c'è una questione morale».

Alla lista delle reazioni mancano quelle della sfera indipendentista che ieri si è tenuta fuori dal vortice di commenti e ha preferito non rilasciare dichiarazioni. (c.z.)

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