La Nuova Sardegna

Il fronte del no: è un grave errore

Il fronte del no: è un grave errore

Da Cappellacci a Pili, ai sindacati, tutti contestano il progetto della giunta

01 settembre 2016
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CAGLIARI. Ma la pattuglia degli anti privatizzazione non vede solo Renato Soru. Il partito del no è trasversale: dal consigliere regionale Fi, Marco Tedde, al deputato di Unidos, Mauro Pili. Da Cgil e Uil, con William Zonca e Arnaldo Boeddu, e all’ex governatore Ugo Cappellacci. Dubbi anche per i sindaci che mettono in capo a Giunta e Consiglio la responsabilità normativa e politica delle scelte che si faranno domani in Aula con l'esame della delibera. L'ex sindaco di Alghero e vice capogruppo Fi Tedde vuole bloccare il pari passo che prevede in un sol colpo la privatizzazione e la ricapitalizzazione. «Sono favorevole all'ingresso dei privati ma non al buio come appare in questo bando. Sarebbe meglio farne un altro», dice Tedde . «È una follia – accusa Pili – . L’Ue ha detto che lo scalo di Alghero, solo perché è pubblico, ha potuto concedere i contributi di co-marketing. Se va avanti questo bando deciderà tutto il privato». Boeddu, Filt-Cgil, esprime «profonda amarezza» e ammette di avere «un'idea diversa da quella che si prospetta. Avrei scelto la società pubblica». Zonca, Uil Trasporti, afferma di essere «più preoccupato dopo l'incontro a Villa Devoto. Nel report del piano industriale della Sogeaal c'è un piano di ridimensionamento e esternalizzazioni con conseguente riduzione del personale». A tirare le somme della riunione è il presidente dell'Anci, Piersandro Scano: «non vogliamo avallare nulla, restano le valutazioni diverse dei percorsi e delle soluzioni. La scelta di privatizzare così non la abbiamo fatta noi, abbiamo manifestato in questi mesi che si poteva fare in modo diverso e che non è obbligatorio. Ma in una fase così avanzata abbiamo voluto dare un segnale di dialogo in attesa della scadenza del 7 settembre».

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