La Nuova Sardegna

Pigliaru, dicembre caldo tra rimpasto e Finanziaria

Pigliaru, dicembre caldo tra rimpasto e Finanziaria

La maggioranza in difficoltà sulla crisi. Area Cabras-Fadda: si faccia in fretta Paci sulla legge di stabilità: la approviamo a fine mese, a gennaio in aula

13 dicembre 2016
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CAGLIARI. Il rimpasto è servito, ma nessun partito del centrosinistra sa ancora quale potrebbe essere la strada maestra per uscire dalla crisi. I popolari-riformisti di Cabras e Fadda, una delle correnti del Pd, hanno lanciato un appello a Pigliaru: «Prenda in mano la partita e decida in fretta». È un’accelerata auspicata, guarda caso, nel giorno in cui l’Istat ha fatto sapere che «nel 2015 il prodotto interno lordo della Sardegna è sceso dello 0,7 per cento nel confronto con gli ultimi cinque anni».

Dubbi e nomi. Dopo le dimissioni degli assessori Gianmario Demuro (Pd) ed Elisabetta Falchi (Rossomori), il governatore ha tre possibilità. La prima è sostituire solo i due, ma è una soluzione che piace poco alla coalizione: sarebbe troppo soft per dare il segnale forte di una svolta. Oppure Pigliaru potrebbe puntare su un rimpasto più robusto con il cambio dai cinque ai sette assessori, compresi sempre i successori di Demuro e Falchi. È questa l’ipotesi più gradita ai partiti, ma il governatore ancora non si è incontrato con le segreterie e anche il vertice con i consiglieri regionali è stato rinviato da lunedì a metà settimana. La terza ipotesi è quella più drastica: l’azzeramento della Giunta, ma è impraticabile. Comunque l’impasse è totale sui nomi, uno degli ultimi possibili è quello dell’ex candidato sindaco di Olbia per il centrosinistra Carlo Careddu (Pd) poi sconfitto da Settimo Nizzi (Fi). Careddu potrebbe essere il nuovo assessore ai trasporti se quello attuale, Massimo Deiana, dovesse essere nominato entro l’anno al vertice dell’Autorità portuale regionale dal riconfermato ministro alle infrastrutture Graziano Delrio. C’è anche un altro snodo: nella nuova giunta, in cui dovrà essere comunque garantita la parità di genere con almeno quattro donne su 12 assessori, ci sarà posto per due o tre consiglieri regionali pronti a dimettersi pur di entrare nell’esecutivo? Finora Pigliaru l’ha escluso ma il veto potrebbe cadere.

Finanziaria. Sicuro, salvo colpi di scena della riconferma, l’assessore al bilancio Raffaele Paci ha annunciato: «La Finanziaria sarà approvata entro dicembre dalla Giunta, poi sarà trasmessa al Consiglio all'inizio di gennaio». L’assessore ha ribadito che non sarà una Finanziaria lacrime e sangue, l’importo dovrebbe essere appena sotto gli 8 miliardi di euro, almeno stando alle previsioni sulle entrate ancora «in corso di valutazione», ha sottolineato. Un’anticipazione l’ha data lo stesso: «Rispetto all’anno scorso avremo qualche risorsa in più, con una massa manovrabile, oltre le spese fisse, in aumento». A Paci ha replicato Ugo Cappellacci (Fi): «Se a dicembre un assessore al bilancio non sa ancora quante saranno le entrate, farebbe bene a dimettersi».

Reddito di cittadinanza. È stata sempre Forza Italia, stavolta con Alessandra Zedda, a denunciare che «in commissione la maggioranza ha fatto saltare il il via libera sui criteri con cui sarà assegnato il reddito d’inclusione sociale». L’accusa è forte: «Il centrodestra ha garantito, con grande responsabilità, la presenza, ma il numero legale non è stato raggiunto per colpa delle divisioni di un centrosinistra sempre impegnato nella zuffa per le poltrone».

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