La Nuova Sardegna

«Alberghi a cinque stelle per rilanciare il Nord Ovest della Sardegna»

Luca Rojch
Cala Reale, Asinara
Cala Reale, Asinara

La proposta del senatore del Pd Silvio Lai: «Facciamoli anche all’Asinara e recuperiamo Platamona»

20 dicembre 2017
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SASSARI La porta della Sardegna si è arrugginita. Il Nord ovest fa autocritica e mette in evidenza i punti deboli di un sistema di accoglienza che sembra essere rimasto immobile negli anni. Il senatore del Pd Silvio Lai da anni lavora per il territorio e mette in evidenza una strategia. Nessuna paura di proporre soluzioni forti. Puntare su hotel a 5 stelle, da fare anche all’Asinara, nelle strutture che già esistono. Riqualificare tutta la zona di Platamona. Creare un sistema territorio che va da Bosa a Castelsardo che punti sulla qualità e abbia Alghero come sua perla.

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L’affondo. «Alghero e il nord ovest dell’isola sono stati la prima porta turistica della Sardegna quando non esisteva la Costa Smeralda, né il Forte Villlage. Ma negli ultimi 40 anni lo sviluppo di questi territori ha guardato alla nascita di alberghi, prima di tutto a 5 stelle che da soli fanno destinazione. Poi sono arrivati gli altri hotel a 4 e 3 stelle. Nel resto dell’isola hanno prevalso le seconde case – dice Lai –. Scelta che ha portato molte località fuori mercato. Il turismo si è trasformato, non si fanno più né la villeggiatura degli anni 60 e 70, né il mese di vacanza degli anni 80. I soggiorni estivi durano al massimo 7 giorni. Nel resto della stagione sono i weekend lunghi a fare il mercato. Un mercato che già oggi non è più solo italiano o europeo. Anche la Sardegna dovrà imparare il cinese, il russo, l’indiano oltre che l’inglese. In questo scenario Alghero è rimasta indietro, invischiata in un sistema superato, come ancora più indietro si è trovata la destinazione turistica del Nord ovest nella sua globalità».

L’aeroporto. Lai parte dal cambiamento del sistema di trasporto aereo in Europa e dà un quadro sul Riviera del Corallo. «In questo quadro l’aeroporto di Alghero vive se è punto di arrivo di una destinazione matura o se è parte di un sistema. Nei tre anni passati ha rischiato di essere chiuso per le condizioni economiche. Chi urla al complotto è tra i protagonisti delle macerie che lo stavano soffocando. La società che lo ha rilevato è tra le poche in Italia che possono aiutarlo. Ma serve un deciso orientamento politico verso la costruzione della rete degli aeroporti sardi. Senza perdere tempo va costruita almeno una rete regionale unica se non un’unica società di gestione che sarebbe l’esito migliore. Prima una fusione con Cagliari che ha una quota pubblica. Poi si deve ragionare con Olbia».

La strategia. Il futuro del turismo è fatto di attenzione per l’ambiente. Il Pil turistico può crescere solo dietro una strategia. «Se una persona ogni cinque vivesse di turismo senza che le nostre coste siano insidiate ulteriormente dal cemento nessuno avrebbe da dire, ma questo turismo deve essere ben distribuito. E il nord-ovest non c’è quasi per nulla, o se c’è lo si vede solo nella enorme quantità di seconde cose che rischiano di essere patrimonio edilizio decadente o in disuso – continua Lai –. La penso come il sindaco di Alghero, servono posti letto alberghieri a 5 stelle. E si devono convertire quelli che ci sono se ne hanno le condizioni, ma ne occorrono di nuovi. Non perché altri ambiti non possano essere utilizzati per alberghi, ma perché solo Alghero si presenta con le caratteristiche per una stagione lunga, per il turismo culturale o per quello congressuale. Se poi dovessi pensare ad altri siti ce ne sono due sui quali va assunta la responsabilità di farne destinazioni alberghiere. Il primo è l’Asinara. Il suo patrimonio edilizio può essere riqualificato senza un metro cubo in più per farne una destinazione a 5 stelle, compatibile con il turismo ambientale. Ma è anche l’unico modo perché quell’isola possa avere le risorse per essere mantenuta come un patrimonio ambientale unico al mondo. Senza chiudere le porte a nessuno occorrere valutare l’impatto antropico e puntare a ridurlo in nome della qualità. In secondo luogo, occorre ripensare il compendio di Platamona. Non è possibile che in quella zona ci sia ancora una quantità enorme di seconde case, alberghi abbandonati e utilizzati per l’accoglienza immigrati senza pensare che si parla di uno dei 5 grandi stagni dell’isola che possono essere destinati alla produzione ittica come allo sviluppo turistico. Anche lì occorre uscire dalla sciatteria dell’offerta attuale e puntare alla riqualificazione alberghiera a 5 stelle che restituisce attrattività a un litorale di grande valore. Oggi il territorio turistico intorno all’aeroporto è inadeguato. La sola Villasimius ha più posti letto a cinque stelle di tutta la costa da Bosa a Valledoria. Un nord-ovest con Alghero, l’Asinara e Platamona, sino a Castelsardo, potrebbe proporre nell’insieme gli stessi posti letto di Villasimius, soprattutto quelli a 5 stelle in grado di allargare il mercato. Una destinazione in grado di nutrire un aeroporto e di renderlo indispensabile. Perché questo è il dato: l’aeroporto è il servizio di un territorio attraente non è più l’aeroporto a fare la destinazione».

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