La Nuova Sardegna

Minacce su Facebook alla ministra Lorenzin

Minacce su Facebook alla ministra Lorenzin

È attesa domani sera a Cagliari per la campagna elettorale di Civica popolare Alla leader della lista due post augurano che «qualcuno ti spacchi la faccia»

28 febbraio 2018
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CAGLIARI. Su Facebook il tiro al bersaglio, in campagna elettorale, è senza sosta. Dopo le recenti minacce alla deputata e ricandidata Caterina Pes del Pd, a finire per ultima nel tritacarne della Rete è stata la ministra della salute Beatrice Lorenzin. È bastato che il coordinatore regionale della lista Civica popolare, Federico Ibba, annunciasse l’arrivo della Lorenzin, sarà domani a Cagliari per chiudere la campagna elettorale, che su quel profilo si scatenassero in diversi. «Spero che qualcuno ti spacchi la faccia», oppure «mi auguro che ci vada qualcuno che le tiri in faccia magari qualche prenotazione urgente», è stato il tenore dei post firmati da Carmen Chelucci e da Morena Tore, che hanno altrettanti profili su Fb e in uno c’è anche la foto. La replica di Ibba è stata immediata e secca: «I vostri commenti che istigano alla violenza alla violenza spero siano presi in considerazione dalla magistratura e dalla polizia postale. Continuate pure così, di certo non ci spaventate».

Altri post violenti, dunque, dopo quelli indirizzati contro Caterina Pes. Qualche giorno fa, sempre su Facebook, sotto una pubblicità elettorale che sosteneva il voto al Pd, «mettete un croce sul simbolo del partito», erano comparsi un’infinità di post con pesantissimi insulti. Tra gli altri un pesantissimo «disossatela», con tanto di punto esclamativo, e un successivo «quella croce te la metto nel petto», per chiudere con un più articolato «devi dirci dove è il cimitero dove ti farai seppellire e cosa vuoi che ci scriviamo sulla lapide». Tutti i commenti firmati di uomini più o meno di mezza età, alcuni con evidenti nostalgie verso il Ventennio fascista. La solidarietà alla candidata non s’era fatta attendere – da amici ma anche tantissimi avversari politici – così come la condanna per un episodio giudicato gravissimo. Fino a quanto dichiarato da Caterina Pes subito dopo la pubblicazione dei post: «Mai mi era accaduto qualcosa di simile. Persone che non conosco mi hanno augurato di morire. Ho deciso di pubblicare quei messaggi perché di fronte a fatti del genere non si può restare in silenzio» e bisogna denunciarli per evitare che si ripetano».

Non è stato così. Dopo pochi giorni da quell’episodio, le minacce hanno solo cambiato bersaglio, Beatrice Lorenzin, e stavolta a scaricare nella rete la violenza sono state, almeno così sembra, due donne ed un particolare che sconcerta ancora di più.

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