La Nuova Sardegna

Frequenze e tariffa unica i nodi tra Ue e Regione

di Luca Rojch
Frequenze e tariffa unica i nodi tra Ue e Regione

Per l’Europa la Ct1 si può applicare solo ai sardi per non alterare il mercato La giunta andrà avanti, anche se dialoga. Dure critiche del centrodestra

05 maggio 2018
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Sul tavolo a oltranza. La Regione lavora con il Ministero per far decollare i nuovi bandi sulla continuità territoriale aerea. L’Europa ha dato un primo via libera, ma ci sono ancora distanze da colmare per avvicinare il modello voluto dalla giunta con quello che l’Ue ha nella sua rigida mente.

I nodi. Il punto di partenza è una visione del mondo quasi opposta. L’assessore ai Trasporti Carlo Careddu ha come stella polare la difesa del diritto dei sardi alla mobilità. L’Ue mette al primo posto il libero mercato. Due poli opposti che faticano a trovare un punto di unione.

Tariffa unica. La Regione ha rinunciato da tempo alla tariffa unica, stesso prezzo per sardi e non residenti. L’Ue su questo è irremovibile. Per i commissari non si può utilizzare la Ct1, uno strumento che deve garantire ai residenti di arrivare nel resto della penisola, per favorire l’accesso anche di chi non è sardo nell’isola. Questo altererebbe il sacro principio del libero mercato e della concorrenza a cui gli euroburocrati sono devoti. Se la Regione non rinunciasse al principio della tariffa unica l’Ue aprirebbe in automatico un’indagine e di fatto bloccherebbe i bandi.

Il veto è noto da tempo. La commissione lo ha messo nero su bianco nella lettera che aveva mandato alla Regione nell’ottobre del 2017. I bandi non contengono tariffa unica. In quelli attuali è garantita per 10 mesi. Motivo per cui anche l’attuale continuità è osservata speciale dalla commissione sulla concorrenza.

Tetto. Una soluzione a cui penserebbe la Regione è la creazione di un tetto massimo a cui possono essere venduti i biglietti per i non residenti. Ma anche su questa opzione l’Ue sembrerebbe avere dei dubbi. Il timore è che venga creata una alterazione del mercato. Ma dall’assessorato hanno dimostrato come la continuità serva per rispondere a una domanda che esiste. Per farlo hanno presentato studi comparativi con realtà simili in Europa e anche una analisi dei flussi nei 12 mesi.

La commissione pone come ostacolo la presenza di voli dalla Sardegna per Bergamo e Ciampino che per l’Ue già in qualche modo garantirebbero un collegamento. E poco importa se frequenze e prezzi non siano garantiti. La Regione ha mostrato che la presenza dei voli in continuità non altera un mercato che ha una forte richiesta di voli.

La frequenza. È l’altro grande tema su cui si discute. Per l’Ue il numero di collegamenti previsti dalla Regione è eccessivo e altererebbe il mercato. Ma dall’assessorato hanno mostrato come i flussi di questi anni rendano necessario il numero di voli previsto. E la Regione spiega anche che le compagnie low cost non sono interessate a incrementare i loro voli, a crescere al massimo sono le tariffe. La dimostrazione è che gli spazi liberi lasciati con la fine della Ct2 non sono stati coperti dalle compagnie, a crescere sono state solo le tariffe.

La corsa. È chiaro che la Regione avrebbe voluto portare una continuità che prevedeva anche la tariffa unica a prezzi convenientissimi per tutti e a frequenze elevate. Ma ci sarebbero state due conseguenze certissime, l’apertura della procedura di infrazione da parte dell’Ue e la mancata partecipazione delle compagnie aeree al bando. Nessuna si sarebbe presa il rischio di partecipare a una gara e magari dover restituire i fondi ricevuti. Come già accade dopo il caos creato dalla Legge 10 che ha dato aiuti alle low cost, ritenuti non regolari da parte dell’Ue. In questo quadro complicato la Regione si trova a dovere mettere in campo le ultime mediazioni prima di pubblicare i bandi. Ma l’assessore Careddu ha fatto capire che tutto questo avverrà al massimo in qualche settimana.

Le critiche. Ma dal centrodestra sono già partite le critiche alla Regione. L’ex deputato Mauro Pili critica la rinuncia alla tariffa unica. «È pronto il ricorso se cancellate un diritto sacrosanto che aveva cancellato le discriminazioni. Emigrati e turisti devono avere porte aperte per la Sardegna. E le tariffe differenziate sarebbero discriminazione contro lo sviluppo economico». Il consigliere regionale di Fi Marco Tedde «Il precedente bando è stato pubblicato sulla Gazzetta Europea s'è rivelato un flop. Nessuna compagnia ha partecipato alla gara per le rotte da Cagliari. E questo è accaduto a soli 18 mesi dalla prima delibera della Giunta sulle linee guida dei nuovi modelli di continuità aerea, dopo avere più volte affermato, Deiana prima e Careddu dopo, che con la Commissione Europea vi erano "fattive interlocuzioni". Interlocuzioni oggi riservate ai capi di gabinetto del ministro dei trasporti e del commissario europeo. Ci chiediamo quale sia il ruolo del governo regionale che assiste a trattative che non lo vedono partecipe». Critico anche il deputato Ugo Cappellacci. «Noi nel 2013 abbiamo realizzato la continuità aerea con la tariffa unica, Pigliaru dopo aver affossato la CT2 per le rotte minori affossa anche la CT1 con Roma e Milano».

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative