La Nuova Sardegna

Pigliaru: la Sardegna c’è pronta a fare la sua parte

di Silvia Sanna
Pigliaru: la Sardegna c’è pronta a fare la sua parte

Il governatore: «Quei profughi vanno messi in sicurezza, questa è la priorità Salvini può cambiare le regole ma non quando c’è una nave in mezzo al mare»

12 giugno 2018
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SASSARI. La Sardegna c’è, come c’è sempre stata in questi anni. Il presidente della Regione Francesco Pigliaru l’ha ribadito ieri mattina, poche ore prima che la Spagna di Sanchez si facesse avanti dichiarandosi pronta ad accogliere la nave Aquarius, da due giorni a mollo nel Mediterraneo. I migranti che il Governo giallo verde non vuole, che il ministro dell’Interno Matteo Salvini vuole rimandare a casa loro o a casa di chiunque altro, hanno trovato un porto aperto, sicuro. Come lo sarebbe stata anche la Sardegna, che in questi anni è entrata nella top ten italiana per numero di sbarchi. Pigliaru, consapevole di attirarsi numerose critiche, ha ribadito la linea: quella dell’accoglienza, della tutela della vita che viene prima di qualunque altra cosa. «Le 629 persone in navigazione nel Mediterraneo devono essere messe in sicurezza al più presto. Se la Sardegna verrà chiamata a fare la propria parte nell'accoglienza di queste persone, lo farà come ha sempre fatto. Noi siamo prontissimi». Per poi aggiungere che il Governo è libero di decidere come gestire la questione migranti e può dunque «legittimamente cambiare le regole», perché è una sua prerogativa. «Ma prima – ha sottolineato il governatore Pigliaru – dovrebbe annunciarlo e non farlo mentre c'è una nave che vaga nel Mediterraneo. Niente vieta a Salvini la possibilità di annunciare a tutto il mondo che tra due giorni le regole saranno diverse: in questo modo chi si mette in mare dopo quel giorno, sa che corre rischi diversi rispetto a quanto è accaduto sinora».

Le parole di Pigliaru, arrivate poche dopo rispetto a quelle del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, sono state apprezzate dai tanti che hanno manifestato a Cagliari – nell’evento che ha messo insieme Cgil, Arci, Università e numerose associazioni – contro la decisione di Salvini e con lo slogan “Aprite i porti”. Molto meno, invece, l’apertura di Pigliaru è piaciuta ai politici di centrodestra. Come Marco Tedde, consigliere regionale di Forza Italia: «Pigliaru dimostra ancora una volta di essere incapace di fare scelte a favore dei sardi e della Sardegna. La sua proposta arriva proprio nel giorno in cui il segretario generale del sindacato di polizia Coisp mette in guardia sull'arrivo di criminali nascosti fra i migranti. È una situazione difficilmente gestibile, aggravata dal fatto che non si distingue fra migranti che potranno ambire alla protezione internazionale perché scappano da guerre, da quelli che non possiedono questo requisito». Sulla stessa linea il deputato e coordinatore azzurro azzurro Ugo Cappellacci: «Assente, inesistente, impalpabile su tutti i fronti, Pigliaru si sveglia dal suo torpore solo per dare il benvenuto alle navi straniere cariche di migranti. In questi cinque anni la Sardegna è stata già teatro di numerosi sbarchi di massa e tutt’ora è la destinazione della rotta clandestina dell’immigrazione proveniente dall’Algeria». Ancora più duri i toni di Dario Giagoni, vice commissario regionale della Lega: «Invece di occuparsi delle emergenze dell’isola, Pigliaru a rimorchio del sindaco di Cagliari Zedda assume una posizione inaudita. La scelta del ministro Salvini di impedire alla nave di attraccare nei porti italiani era attesa dal popolo sardo. È una grande vittoria». (si. sa.)

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