La Nuova Sardegna

Pisanu contro Salvini il Pd approva, no del M5s

di Alessandro Pirina
Pisanu contro Salvini il Pd approva, no del M5s

Il dem Cucca: «Ha ragione: il leader della Lega non svolge il suo ruolo di garanzia» La grillina Evangelista: sull’immigrazione sta lavorando bene. Più cauto Pittalis, Fi

20 agosto 2018
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SASSARI. Già ai tempi del governo Berlusconi Beppe Pisanu e la Lega non si amavano. Le posizioni più morbide in tema di immigrazione dell’allora ministro dell’Interno erano finite del mirino dall’alleato di governo. Quindici anni dopo al Viminale c’è proprio il leader della Lega, Matteo Salvini, che nei confronti dei migranti usa invece il pugno di ferro. Una politica di chiusura da cui Pisanu ha pubblicamente preso le distanze. «Le esigenze del leader politico – ha dichiarato l’ex titolare del Viminale sul modus operandi di Salvini in una intervista alla Nuova – prevalgono sulla vocazione propria del ministro dell’Interno, che non è un ministro di polizia, ma un ministro di garanzia dei diritti di libertà e cittadinanza». Aggiungendo, che proprio «l’approccio al tema dell’immigrazione è l’aspetto che più mi preoccupa». Critiche soft, ma nette, che non lasciano dubbi sulla interpretazione. «A parlare è uno dei migliori ministri dell’Interno che l’Italia abbia avuto – dice il senatore del Pd Giuseppe Luigi Cucca –. Ha ragione Pisanu. In questo momento il ministro Salvini non sta svolgendo il suo ruolo di garanzia. Lui lo interpreta come un ruolo molto politico e lo sta esercitando come se fosse sempre in campagna elettorale. Per loro la campagna elettorale non è terminata, continuano a cercare di carpire la fiducia degli italiani parlando alla pancia. Lo abbiamo visto a Genova: un ministro che si fa un selfie a un funerale di Stato mi sembra del tutto irriguardoso. Ma anche in Senato durante un question time Salvini mandava i baci alle senatrici del Pd e faceva le foto in piedi pur sapendo che in aula è vietato scattare immagini. Siamo davvero lontani dai ministri a cui eravamo abituati. In testa Pisanu, di cui, nonostante le diverse idee politiche, nessuno ha mai messo in dubbio l’autorevolezza».

Plaude alla figura di Pisanu anche il deputato Pietro Pittalis, con cui ha condiviso anni di militanza in Forza Italia, fino a quando l’ex ministro ha lasciato il partito. «Pisanu rappresenta un modello di politico di grande levatura morale e culturale – dice il parlamentare nuorese –. È un maestro a cui le nuove generazioni dovrebbero guardare, è una persona autentica che ha fondato la sua vita sui valori cristiani». Sul tema dell’immigrazione Pittalis si mostra più cauto. «In Italia viviamo nella emergenza, soprattutto a causa degli errori passati sulla gestione della accoglienza e dell’indifferenza delle istituzioni europee e internazionali. A tal proposito, ha ragione Pisanu quando dice che il tema dell’immigrazione va affrontato su scala internazionale. Ma proprio perché finora l’Italia si è trovata da sola ad affrontare l’emergenza l’unico strumento che aveva Salvini era quello di mettere in atto azioni di contrasto come la chiusura dei porti. Coerente, tra l’altro, con quando lui ha sempre dichiarato. Certo, questa non è la soluzione del problema».

Non è d’accordo con l’ex ministro Elvira Lucia Evangelista, senatrice del Movimento 5 stelle. «Apprezzo le parole di apertura sul M5s, meno quelle sul fatto che il nostro governo porti avanti istanze sovraniste e nazionaliste». Quanto a Salvini la parlamentare fa un distinguo. «Sui toni e la comunicazione Pisanu può avere ragione – dice –: a mio parere Salvini mantiene una posizione più da leader politico che da ministro. Ma quanto alla sua attività politica nulla da dirgli. Anzi, sta lavorando molto bene. Le politiche di Salvini e del premier Conte hanno portato a una forte riduzione dei flussi migratori e a una modifica di fatto del trattato di Dublino, senza modificarlo. Finalmente l’Italia si è fatta sentire in Europa e questo ha fatto sì che anche gli altri Stati dell’Unione si accollassero le loro quote di migranti. Se di fatto è stato superato il trattato di Dublino il merito è tutto di Salvini».

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