La Nuova Sardegna

Il futuro dell’agricoltura negli Stati generali

di Stefano Ambu
Il futuro dell’agricoltura negli Stati generali

Pigliaru: «È un settore trainante, dal potenziale enorme». Assenti le organizzazioni del settore

21 settembre 2018
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CAGLIARI. Era già accaduto in Francia nel 1789: quando si convocano gli Stati generali qualcosa succede sempre. Al di lá delle Alpi allora era scoppiata la rivoluzione. Mentre ieri per gli Stati generali dell’agricoltura sarda il risultato è stata una mezza diserzione: Agrinsieme e Coldiretti non si sono presentati. Mentre un gruppo di dipendenti Ara in lotta per stipendi e stabilizzazione è rimasto fuori a protestare. Una quindicina di lavoratori sono stati comunque ricevuti dall’assessore dell'agricoltura Pierluigi Caria. Secondo Agrinsieme non sarebbe stata accolta una proposta di lavoro operativa: quella di utilizzare gli Stati generali per «costruire un progetto di agricoltura sarda che guardasse almeno ai prossimi 10/20 anni e fosse di riferimento per la programmazione delle prossime risorse comunitarie e regionali». Assente anche Coldiretti: «Non crediamo a questo metodo di lavoro che in tre giorni condensa troppi argomenti, senza, a nostro parere, tracciare una linea chiara su cui davvero riprogrammare il futuro agricolo». La replica di Caria: «Disertare i lavori – ha detto – significa perdere un’occasione irripetibile per provare a migliorare la redditività delle imprese e la qualità della vita di decine di migliaia di lavoratori. Riteniamo che evidentemente c’è una parte del mondo agricolo che non vuole cambiare niente. Speriamo che ci possa essere un ripensamento degli assenti». Gli Stati generali sono partiti con i saluti del presidente della Regione Francesco Pigliaru e dello stesso Caria. Poi il videomessaggio dell’eurodeputato e vice presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro. Una tre giorni di lavori per fare il punto sulle campagne sarde e sui progetti per il futuro: nel mirino la prossima programmazione agricola 2021-2027. Presente tra gli altri il capo dipartimento delle Politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale del ministero delle Politiche agricole, Giuseppe Blasi. «L’agricoltura è un settore trainante e deve esserlo sempre di più – ha detto Pigliaru – un settore dal potenziale enorme, la chiave per aprire alla Sardegna le porte dei mercati internazionali portando i nostri prodotti d’eccellenza, dove possono trovare sempre più valore». Caria sulla stessa lunghezza d’onda: «La nostra isola – ha detto – ha tutte le carte in regola per confrontarsi a testa alta con i vari competitor globali. Oggi per sostenere i processi di crescita è fondamentale investire su innovazione tecnologica e agricoltura di precisione, così da rendere il comparto più produttivo e competitivo attraverso la strutturazione e il rafforzamento delle filiere». Stati generali bocciati dall’opposizione: «Una passerella elettorale per tentare di recuperare consensi tra le fila degli agricoltori – attacca il consigliere regionale di Fi, Oscar Cherchi – delusi da anni di ritardi, rinvii e aspettative deluse». La collega Alessandra Zedda rincara la dose: «Il mondo delle campagne isolane – accusa – è stato portato al tracollo dalla mancanza di programmazione della giunta».

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