La Nuova Sardegna

Forza Italia, siglata la pace Cicu possibile candidato

Forza Italia, siglata la pace Cicu possibile candidato

Intesa tra le due anime del partito: uniti per portare alla vittoria il centrodestra La guida della coalizione potrebbe tornare agli azzurri: in pole l’eurodeputato

30 ottobre 2018
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CAGLIARI. Forza Italia ritorna a essere una sola, o almeno così ha deciso di riapparire dopo la faida di ottobre. Le due anime, una a favore del coordinatore regionale Ugo Cappellacci, l’altra contro, si sono ricompattate. Lo hanno fatto intorno a un patto che dovrebbe essere pressappoco questo: «Il centrodestra compatto – in estrema sintesi – farà di tutto per vincere le prossime elezioni regionali e noi daremo il nostro contributo fondamentale perché questo avvenga».

Vertice ristretto. A siglare il patto sono stati quattro pezzi da novanta di Fi Sardegna. Due per parte: Ugo Cappellacci e il senatore Emilio Floris, dall’altra l’europarlamentare Salvatore Cicu e Alessandra Zedda, capogruppo in Consiglio regionale. Alla fine del vertice che è stata la prosecuzione di quello allargato e molto più turbolento della settimana scorsa, i quattro hanno profuso a piene mani la certezza che «i giorni delle grandi e pubbliche litigate sono finiti», così come tra l’altro aveva imposto Silvio Berlusconi due settimane fa.

Nuovo candidato. La pace è ritrovata, così hanno detto i quattro del vertice, fino a tal punto che al prossimo tavolo della coalizione gli Azzurri presenteranno un loro candidato ufficiale alla presidenza della Regione. «In armonia, abbiamo individuato i criteri per sceglierlo», ha detto Cicu, e potrebbe essere proprio lui il prescelto soprattutto dopo aver sottolineato: «Serve chi abbia esperienza non solo in Sardegna, ma anche a livello nazionale ed europeo». Guarda caso, Cicu è stato sottosegretario alla difesa in uno degli ultimi governi Berlusconi e ora è parlamentare a Strasburgo e Bruxelles. Mentre ha lo svantaggio di avere ancora aperto un processo per riciclaggio di denaro, reato che sempre l’eurodeputato ha respinto con decisione. Comunque ha detto, al termine del vertice: «Sono disponibile a dare il mio contributo, pur sapendo che esiste uno schema nazionale». Oppure la scelta di Fi Sardegna potrebbe cadere su Alessandra Zedda o sul consigliere regionale Stefano Tunis, che aveva ottenuto già una designazione ufficiosa da parte di Cappellacci.

Quadro nazionale. Forza Italia è consapevole però che la prima scelta sul candidato presidente spetterebbe alla Lega, che potrebbe pescare il portabandiera in questa rosa: Christian Solinas, Ines Pisano e Angelo Binaghi, nell’ordine. Ma c’è anche un’altra possibilità: a Roma Berlusconi, Salvini e Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia starebbero per ridiscutere la spartizione delle regioni al voto il prossimo anno: oltre alla Sardegna, Piemonte, Abruzzo e Basilicata. La Lega starebbe pensando di puntare più sul Piemonte che sul Mezzogiorno e quindi potrebbe rinunciare all’opzione Sardegna. Soprattutto perché – come ha detto il coordinatore Ugo Cappellacci – «nel Sud e in particolare nella nostra isola, Forza Italia continua a essere il primo partito del centrodestra, come confermato anche dai risultati delle elezioni politiche di marzo». Con Cicu che subito dopo ha sottolineato: «Non contano i sondaggi, ma la politica reale», e – secondo i vertici di Fi – «in questa, noi siamo ancora in testa». Comunque, prima di metà mese – per quei giorni è annunciata la missione di Matteo Salvini in Sardegna – il quadro nazionale dovrebbe essere molto più chiaro. «L’importante – ha aggiunto Floris – che all’interno del partito sia ritornato il sereno e quindi saremo compatti nel presentarci alla prossima riunione del tavolo del centrodestra».

Di nuovo uniti. Secondo Alessandra Zedda, «da oggi in poi Fi ritorna a essere una sola ed è pronta ad affrontare una campagna elettorale che per tutto il centrodestra dovrà essere incisiva e vincente su zona franca, fiscalità di vantaggio, sanità, continuità territoriale e lavoro». Senza quindi più la spaccatura che aveva contrapposto da una parte Zedda, Cicu, Pietro Pittalis e i consiglieri Antonello Peru, Marco Tedde e Stefano Coinu, dall’altra Cappellacci, Floris, Settimo Nizzi e i consiglieri regionali Tunis, Oscar Cherchi, Edoardo Tocco, Giuseppe Fasolino e Alberto Randazzo. E la questione del coordinatore regionale come finirà? Cappellacci rimarrà al suo posto, ma al prossimo tavolo del centrodestra si presenterà insieme anche a un o una portavoce degli ex nemici interni. (ua)

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