La Nuova Sardegna

Un fungo minaccia gli alberi dell’isola

di Antonello Palmas
Un fungo minaccia gli alberi dell’isola

Alla Maddalena convegno internazionale sulla Phytophthora, il patogeno che sta distruggendo diverse specie vegetali

22 ottobre 2019
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LA MADDALENA. Si chiama Phytophthora e va fermato prima che devasti il sistema forestale della Sardegna, come sta avvenendo anche in altre parti del mondo. Se il suo nome in greco significa “distruttore di piante” un motivo c’è: questo fungo attacca le radici di numerose specie arboree di fatto impedendo loro di portare l’acqua al fusto e quindi a rami e foglie, che cominciano a ingiallire, si seccano. L’albero muore. Del grave attacco si sta alla Maddalena (aula Primo Longobardo) nel congresso internazionale “Phytophthora in forests and natural ecosystems”. Il Congresso, che termina venerdì, è organizzato dal dipartimento di agraria - sezione di patologia vegetale ed entomologia dell’Università di Sassari, e dall’Ente parco nazionale dell’Arcipelago su incarico della Iufro (International union of forest research organizations), l’organismo che coordina la ricerca mondiale nei vari ambiti del settore forestale. Vi partecipano oltre 100 scienziati provenienti da 30 Paesi diversi, che faranno il punto sulle recenti acquisizioni scientifiche riguardanti su un gruppo di microorganismi fitopatogeni che negli ultimi anni sta preoccupando.

A portare il fungo nell’isola è stata la globalizzazione del commercio, che ha fatto sì che il fitopatogeno sbarcasse nascosto dentro piante importate da florovivaisti o per il rimboschimento da aree infette, in particolare dalla Spagna e dal Magreb. Ci si sono messi poi i cambiamenti climatici a dare manforte alla capacità distruttiva della Phytophthora, pregiudicando gravemente lo stato sanitario e, sempre più spesso, anche la stessa sopravvivenza degli alberi nei nostri boschi: Castagni, ma anche querce da sughero, lecci e varie specie tipiche della macchia mediterranea.

L’evento ha un’elevata valenza scientifica, ma sarà altrettanto importante sotto un profilo più pratico e applicativo, e quindi di sicuro interesse anche per i tecnici e gli operatori del settore forestale e ambientale. Sono in corso le relazioni per fare il punto della situazione e capire come ci si sta muovendo nel mondo per combattere il fenomeno. E un pomeriggio sarà dedicato ad un’escursione tecnica in aree boschive dell’isola di Caprera interessate da gravi problemi fitosanitari.

La scelta della Maddalena come sede del congresso internazionale infatti non è casuale: l’arcipelago è da anni oggetto di studio nella lotta alla Phytophthora. Un convenzione di ricerca fu stipulata dal parco con l'università di Sassari, all'interno di un'area pilota nella lecceta di Caprera dove fu avviata una sperimentazione per favorire il recupero di alberi attaccati da parassiti fungini dei generi Diplodia e Phytophthora.

Se il bacino del Mediterraneo è un’area riconosciuta come uno dei 25 punti caldi della biodiversità al mondo per la conservazione prioritaria, con oltre 25.000 specie di piante, circa la metà delle quali endemiche, in particolare, le isole tirreniche e gli arcipelaghi come quello maddalenino sono caratterizzati da un grado estremamente elevato di endemismo (sono 54 le specie endemiche del Parco nazionale del nordest sardo). Un’area particolarmente delicata e vulnerabile, che un’errata attivityà umana può mettere a rischio. Dal 2010 vi sono stati registrati estesi decessi e mortalità di una vasta gamma di specie vegetali, tipiche della macchia mediterranea nell'arcipelago e in altri siti in Sardegna, attraverso pendii in discesa su strade e percorsi di trekking. Questi eventi epidemici stanno influenzando drammaticamente la conservazione di questo ecosistema unico.

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