La Nuova Sardegna

L’isola dei videogiochi sarà battaglia per 48 ore

di Antonello Palmas
L’isola dei videogiochi sarà battaglia per 48 ore

Cagliari tra le sedi del contest mondiale: due giorni per creare un videogame L’associazione Fabbricastorie: «Tema unico per le 1000 città coinvolte» 

31 gennaio 2020
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CAGLIARI. Un tema uguale in ciascuna delle circa mille sedi in tutto il mondo. Obiettivo: creare in 48 ore di esaltante full immersion un videogame (ma può anche essere un gioco di altro tipo, di ruolo o da tavolo) facendo squadra con le rispettive competenze. Ingredienti: tanta passione, fantasia e possibilmente un po’ di talento che non guasta. Si rinnova a Cagliari per la quarta volta l'appuntamento con la maratona mondiale“Global Game Jam”, una competizione amichevole dedicata allo sviluppo di giochi, che coinvolge ogni anno in contemporanea un migliaio di città di tutto il mondo.

Si parte oggi nei locali della Manifattura alle 17, alla stessa ora di domenica lo stop e la presentazione dei giochi realizzati. Gli organizzatori dell'associazione Fabbricastorie, supportata da diversi partner, tra i quali Ottava Arte, che si dedica alla cultura ludica, mirano a superare i numeri della passata edizione, quando si era registrata la quota di 70 partecipanti. «Cagliari si inserisce in una dimensione globale, partecipando in contemporanea ad un migliaio di città in tutto il mondo, all'evento più “amichevole” dell'anno – spiega il presidente di Fabbricastorie, Roberto Sedda – Non è un'occasione in cui si assiste, ma si tratta di un evento che offre l'opportunità di mettersi in gioco in una dimensione assolutamente collaborativa».

Lo scopo principale di Global Game Jam è quello di riunire appassionati di giochi, grafici, animatori, musicisti, game designer, studenti (non necessariamente con esperienza nel settore, magari dotati semplicemente di curiosità per un mondo, quello dei game, in continua espansione) e farli competere, in maniera amichevole, nello sviluppo di videogiochi e giochi da tavolo sotto diversi aspetti: design, narrazione, implementazione, programmazione. Si viene divisi in squadre a seconda delle competenze o del ruolo che si vuole assumere e si parte per un tour de force di 48 ore entro le quali si deve realizzare un videogioco. I jammer si sfideranno partendo da un tema uguale per tutto il mondo che sarà comunicato appena prima dell'inizio della competizione. È racchiuso in una chiavetta Usb, a sua volta custodita in una scatola sigillata.

Previsto anche un evento collaterale: oggi a partire dalle 9, sempre negli spazi della Manifattura, è previsto un workshop, gratuito e aperto a tutti, organizzato in collaborazione con Playrooms, centro che sperimenta contaminazioni tra giochi, teatro e attività sociali nato nel 2018. Ospite dell'iniziativa Andrea Angiolino: tra i maggiori esperti di giochi a livello nazionale. Classe 1966, è autore di giochi e giornalista, vanta prestigiose collaborazioni, ha scritto diversi libri nel settore giochi e ricevuto premi.

Quello dei videogame sembra un mercato sterile per quanto riguarda la Sardegna, ma proprio le iniziative di Fabbricastorie hanno fatto emergere una realtà diversa e l’isola rivelando invece di avere molto interesse per una materia in continua evoluzione. D’altra parte da oltre 10 anni questo genere di industria ha dei ricavi che hanno superato quelli classici della musica e del cinema messi insieme: il sorpasso è avvenuto nel 2008 e da allora il trend non si è invertito, anzi. L’Italia cerca di recuperare il terreno perduto, ma anche a livello nazionale si comincia a non considerare queste produzioni come frivole o adatte ai perditempo, ma come vere espressioni culturali, capaci di creare occupazione e reddito.

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