La Nuova Sardegna

L'art bonus nell'isola: la lirica batte i restauri

di Alessandro Pirina
L'art bonus nell'isola: la lirica batte i restauri

In 5 anni dai privati devoluti 1,4 milioni di euro, a livello nazionale sono stati 475. I contributi più alti per l’Ente concerti di Sassari. Diversi i progetti a quota zero

02 febbraio 2020
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SASSARI. In pochi nell’isola sono disposti a mettere le mani nel portafogli - o meglio a fare un prelievo dal conto in banca - per finanziare restauri e gestire il patrimonio storico architettonico. Al massimo i mecenati sardi sostengono economicamente enti lirici e teatrali. Ma di certo l’isola non può essere considerata tra le più generose sotto il profilo culturale. Perlomeno questo emerge dai dati sull’Art bonus, il meccanismo - ideato nel 2015 dal ministro Dario Franceschini - che favorisce il mecenatismo culturale attraverso agevolazioni fiscali per chi effettua donazioni a sostegno della cultura.

In cinque anni le elargizioni private a favore del patrimonio nazionale hanno superato i 435 milioni di euro. E di questi 175 riguardano la sola Lombardia, seguita dal Piemonte, a quota 58 milioni, dal Veneto, con 54 milioni donati, dall’Emilia Romagna e dalla Toscana, rispettivamente a quota 48 e 46. La Sardegna si trova dall’altra parte della classifica, dopo il Lazio - che nonostante sia la regione con Roma conta donazioni di poco superiori a 13 milioni di euro - ma prima della Sicilia, più popolosa e anche molto ricca d’arte. Nell’isola, in questi cinque anni, sono stati raccolti attraverso l’Art bonus poco meno di un milione e mezzo di euro. Numeri importanti ma molto lontani da quelli del Nord. Anche sulla misura voluta da Franceschini, insomma, l’Italia si conferma a due velocità. Ma il ministro è più soddisfatto. «I numeri sono molto significativi – sottolinea – l'Art bonus sta funzionando bene e in pochi anni è diventato un modello in tutta Europa».

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Progetti sardi. Nell’isola sono 19 i progetti a cui si può contribuire attraverso l’Art bonus, ma di questi non tutti hanno ricevuto finanziamenti. Anzi, i mecenati sardi hanno preferito concentrarsi solo su alcuni. In cima alla lista dei beneficiari di queste iniezioni di denaro privato c’è l’Ente concerti Marialisa De Carolis di Sassari, che tra il 2016 e il 2019 ha ricevuto per la stagione lirica e concertistica che organizza al Teatro comunale un milione di euro. Al secondo posto la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, a cui nel solo 2019 sono stati donati 375mila euro. Al terzo posto, ma molto lontano dai primi due, il Teatro di Sardegna che gestisce sia il Massimo di Cagliari che l’Eliseo di Nuoro: nel 2018 come sostegno alla programmazione sono arrivati 37.600 euro. Piccole donazioni sono state erogate poi a favore della Batteria militare Talmone di Palau, del cui restauro si sta occupando il Fai, ma dei 500mila euro necessari ne sono arrivati per ora solo 12.200. Al Museo d’arte contemporanea di Calasetta solo 10mila sui 100mila programmati. In proporzione è andata meglio all’Archivio fotografico storico della Soprintendenza: servivano 16mila euro, ne sono arrivati 5mila. E ancora: 4.265 euro per il restyling del Pozzo Sella della miniera Monteponi a Iglesias e 3mila per il restauro dei volumi deteriorati della Biblioteca d’Istituto di Cagliari.

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A quota zero. Per qualche progetto le cifre donate sono davvero irrisorie: 350 euro per il restauro del cimitero monumentale di Iglesias che necessita di un intervento di 300mila. Ma ci sono anche progetti culturali rimasti a quota zero, che non hanno invogliato alcun mecenate. Per esempio la Torre di Mariano a Oristano: per il restauro servono 155mila euro, ma dal 2016 non è arrivato neanche un euro. Sempre a Oristano né la Torre di Portixedda né il cimitero monumentale di San Pietro hanno trovato finanziatori. Nessuna risposta neanche al Cine teatro Nanni Loy dell’Ersu di Cagliari per l’acquisto di un sistema digitale né alla rassegna internazionale Jazz in Sardegna per l’organizzazione della scorsa edizione da 520mila euro.

Mecenati. Il sito dell’Art bonus non si limita a indicare i progetti da finanziare, ma pubblica anche i nomi dei mecenati. Come è facile immaginare i più generosi sono gli istituti di credito e le fondazioni. Con donazioni sopra i 100mila euro spicca per esempio la Fondazione di Sardegna, ma nell’elenco di mecenati sardi si può trovare anche l’attore Jacopo Cullin.

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