La Nuova Sardegna

Air Italy rischia di sparire c’è l’ipotesi liquidazione

di Luca Rojch
Air Italy rischia di sparire c’è l’ipotesi liquidazione

Nel bilancio del 2019 buco da 200 milioni. Oggi l’assemblea dei soci

11 febbraio 2020
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SASSARI. Ha passeggiato sui cieli splendida. Una creatura perfetta, nata con l’idea di mettere in crisi gli dei dell’aria.

Ma dopo meno di due anni Air Italy rischia di collassare dentro un buco da 200 milioni di euro. Il diluvio di dollari che lo stato rampante del Qatar ha investito sulla compagnia non sono bastati per far decollare la nuova creatura dei cieli.

Air Italy chiude il 2019 con una voragine di 200 milioni di euro e convoca l’assemblea dei soci. Tra le opzioni esiste anche la possibilità che la compagnia finisca in liquidazione.

Il quadro. L’ipotesi potrebbe sembrare estrema, ma in queste settimane molti rumors facevano intuire che la compagnia con sede a Olbia attraversasse un momento di grandi incertezze. Nelle ultime ore anche la scelta di cancellare alcuni voli a medio e lungo raggio e di sospendere il wet lease con Bulgaria Air, che forniva aerei ed equipaggi. Almeno secondo la denuncia dei sindacati.

E l’allarme lanciato da alcuni politici e dai sindacati sembra alla fine sottodimensionare la reale situazione della compagnia. L’assemblea dei soci di oggi potrebbe portare i due soci a scelte drastiche. La compagnia è posseduta al 51 per cento dall’Aga Khan e al 49 per cento da Qatar Airways, anche se di fatto il controllo è di quest’ultima.

La strategia. Con il cambio di nome e di managment l’ex Alisarda ha smesso di essere il vettore che collegava l’isola al resto dell’Italia, per diventare una compagnia globale. Almeno per provarci. Rotte negli Usa, in Africa, in Oriente. Con lo spostamento dell’hub a Malpensa e anche del suo cuore operativo su rotte distanti dall’isola. I maligni sostengono che Qatar Airways abbia creato Air Italy per poter volare dall’Europa verso gli Usa. Come avevano denunciato 11 senatori americani al Congresso Usa Air Italy sarebbe uno strumento con cui Qatar airways tenterebbe di aggirare il divieto per la compagnia con sede a Doha, come tutte le altre del Golfo, di fare voli diretti dall’Europa verso gli Stati Uniti.

L’ex Meridiana ha cambiato nome con l’arrivo del socio qatariota che ha messo dollari freschi, ma ha subito voluto cambiare il core business della compagnia. Da vettore dei sardi a compagnia globale che doveva spazzare via Alitalia. Aperte oltre 50 rotte intercontinentali dal potentissimo numero uno del nuovo partner, Akbar Al Baker. Acquistati e noleggiati aerei nuovi. Al Baker ha messo come ceo un suo fedelissimo, Rossen Dimitrov, ma la scelta non è bastata per fare decollare la società. Molte destinazioni a lungo raggio sono state aperte e chiuse in poche settimane. E questa strategia di espansione ha causato perdite di oltre il 60 per cento del fatturato.

La società di consulenza Alix Partner ha presentato ai due soci una proposta di rilancio per il 2020, ma l’iniezione di liquidità sarebbe insostenibile. In particolare l’Aga Khan, che ha ripianato per decenni i bilanci in rosso di Meridiana, non è più disponibile a gettare nel pozzo della compagnia altri milioni di euro. E proprio l’Aga Khan avrebbe chiesto al Qatar di cercare nuovi soci da far entrare nel capitale, in modo da dare possibilità di sopravvivenza alla compagnia. Ma fino a oggi la ricerca non ha dato risultati.

L’orizzonte. Oggi potrebbe essere la fine di Air Italy, perché i due soci potrebbero decidere la liquidazione della compagnia e la nomina di due commissari. Un crollo che trascinerebbe nel vortice dell’incertezza i 1200 lavoratori della compagnia. E in queste settimane i sindacati avevano lanciato l’allarme per un possibile flop della compagnia che non aveva nessuna strategia per il 2020. Con la flotta più che dimezzata e senza una reale prospettiva di ampio respiro. Costretta a noleggiare aerei ed equipaggi per coprire le rotte, e a mantenere parte del personale a terra. Un’incertezza che si è trasformata in dramma in poche ore. Oggi potrebbe essere l’ultimo giorno di vita per Air Italy, o il primo di un declino.

L’isola. A preoccupare sono due fattori, il personale che vive e lavora nell’isola e si troverebbe all’improvviso senza più la certezza di un lavoro. E anche il futuro della sede di Olbia che per oltre 50 anni è stato un motore dell’economia della Gallura. Il terzo punto di incertezza è legato alla possibilità dei sardi e del loro diritto alla mobilità. Nel 2018 Air Italy ha trasportato quasi 2 milioni di passeggeri.

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