La Nuova Sardegna

Primavera anticipata, agricoltura nei guai in Sardegna

Primavera anticipata, agricoltura nei guai in Sardegna

Coldiretti: danni da caldo e siccità e temiamo le gelate. Il meteorologo Gallo: attenzione ai nubifragi

18 febbraio 2020
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SASSARI. «Le avvisaglie di quanto sta accadendo c’erano già state negli anni 70». Alessandro Gallo, per 38 anni nel servizio meteo dell’aeronautica militare è sicuro che le bizze del clima, che in questo periodo si stanno manifestando con una primavera largamente in anticipo e temperature in alcuni giorni quasi estive (anche 27 gradi in Ogliastra) che rischiano di mandare in rovina l’agricoltura, vengono da lontano. «Da tempo i dati dei parametri indicavano un qualcosa che cambiava» commenta il meteorologo cagliaritano, che analizzando le tabelle parla di uno scarto positivo di 3 gradi centigradi sopra la media di stagione.

Gallo spiega che per gran parte dell'inverno, tranne qualche debole impulso di aria fresca, l'indice di oscillazione artica (quello che solitamente è in questo periodo è negativo e provoca saccature (basse pressioni) che entrano sulle medie latitudini, è stato invece positivo favorendo una stabilità anticiclonica dinamica sul bacino del Mediterraneo tanto da spingersi sull'Europa Centro orientale. «Si può quindi confermare una anomalia anche sulla Sardegna tanto da poter azzardare in tendenza un fine inverno meteorologico (28 febbraio) senza significative variazioni del tempo» dice.

«Il caldo anomalo di quest’inverno primaverile associato alla mancanza di piogge sta stravolgendo i ritmi della natura e a pagarne le conseguenze sarà innanzitutto l’agricoltura», avverte Coldiretti Sardegna. Basti dire che anche il melograno sta germogliando oltre ai mandorli, le pesche, le susine e le albicocche. Ma a breve potrebbero svegliarsi anche le vigne. Ed è in atto un’esplosione nella maturazione dei carciofi. In questa situazione basterebbe una gelata che brucia i germogli nel momento in cui le temperature dovessero tornare sul livelli più consoni al periodo per mandare in rovina una stagione di raccolto.

Ma questo è un momento in cui le piante hanno “bisogno” del freddo. E con temperature come quelle in corso la stessa germogliatura è spesso anomala, non uniforme. «Questa assenza crea confusione nelle piante causando degli scompensi nel germoglio – dice Coldiretti – un indebolimento della pianta, minore vigoria e quindi meno produzione e qualità inferiore».

A pagare maggiormente questa primavera anticipata sono le piante da frutto ma anche i prodotti orticoli: «Le temperature fuori dalla media creano degli scompensi, anticipando la maturazione dei prodotti, creando sovrapproduzioni e mandando in tilt anche le programmazioni colturali degli agricoltori» spiega l’organizzazione agricola. E il meteorologo Gallo mette in guardia anche dal possibile rovescio della medaglia proprio per i valori termici sopra la media, in particolare nella superficie del mare. «La nostra isola – spiega l’esperto – è esposta alle basse pressioni sul medio atlantico che in dinamica tendono a scivolare sulla penisola iberica formando una goccia fredda che in quota dal nord Africa occidentale risale sulla verticale della Sardegna. Con associati nubifragi dal grave impatto».

Coldiretti rileva una maggiorazione delle spese «perché c’è una maggiore necessità idrica costringendo all’anticipo dell’annata irrigua, chiesta nei giorni scorsi dalla Coldiretti e già nell’agenda dei consorzi di Bonifica». Non solo frutta. La pianta del carciofo con questo caldo invecchia prima e soprattutto anticipa e accelera la maturazione (cosdì come i cavolfiori) con pericolo di sovrapproduzione e meno consumo: il consumo del carciofo è associato al freddo – dice Coldiretti – Lo stesso asparago matura male con un terreno asciutto. Cosi come si creano scompensi per tutte le verdure. Anche cereali, leguminose e foraggere risentono della siccità che se dovesse prolungarsi per altri 15-20 giorni potrebbe essere pagata a caro prezzo.

«Dobbiamo sperare di limitare i danni – dice il presidente di Coldiretti Battista Cualbu – e di non subire ancora troppo a lungo queste temperature miti e mancanza di precipitazioni per dover magari poi fare i conti con gelate e precipitazioni anomale e concentrate». E il direttore Luca Saba: «Non c’è stagione in cui non commentiamo anomalie. In autunno le prolungate precipitazioni, ora caldo anomalo, siccità, insetti alieni. Per questo invochiamo ancora una volta il forum permanente sui cambiamenti climatici». (a.palmas)

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