La Nuova Sardegna

Coronavirus, passeggiate con i figli: i sindaci dell’isola stoppano il Viminale

Claudio Zoccheddu
Coronavirus, passeggiate con i figli: i sindaci dell’isola stoppano il Viminale

Nessuna apertura dopo la circolare emanata dal ministero. Campus, Sassari: resta il divieto di uscire senza validi motivi

03 aprile 2020
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SASSARI. Uscire o non uscire? Un quesito che ha scalato la classifica dell’attualità nel giro di poche ore, dopo che il Viminale ha diffuso, e poi corretto poche ore dopo, una circolare che ha rimesso in gioco tutte le regole dettate dall’inizio dell’emergenza “Covid-19. Dal ministero era apparsa chiara la netta apertura alle scappatelle fuori dalle mure domestiche per genitori e figli, entrambi uno alla volta. Poi è arrivata la correzione: si può uscire, ma solo se le passeggiate sono motivate da situazioni di necessità o da problemi di salute.

La tribuna sociale non ci ha messo molto ad andare in fibrillazione, tra i sostenitori della passeggiata genitore-figlio e la resistenza dei sostenitori dello “state a casa”. Uno scenario confuso che ha spiazzato anche i sindaci, gli stessi che fino a qualche minuto prima si battevano per fare passare il concetto dell’autoisolamento e poi si sono trovati davanti a un perentorio cambio di rotta del Viminale. In Sardegna, però, ha vinto il fronte della resistenza. Emiliano Deiana, presidente di Anci Sardegna e sindaco di Bortigidas, è netto: «È stato un messaggio contraddittorio che ha generato incertezza, proprio quando il concetto di autoisolamento iniziava a diventare una questione assodata –. Io dico di non uscire, anche perché nel mio paese 200 metri ti consentono di andare praticamente da una parte all’altra dell’abitato. Poi è chiaro che le situazioni cambiano a seconda delle esigenze, se uscire è una necessità nessuno te lo può vietare. È sufficiente rispettare le distanze». Perentorio anche il sindaco di Sassari, Gian Vittorio Campus: «Niente passeggiate in strada con i figli minori a Sassari. Contrariamente a quanto precisato ieri dal ministero dell'Interno con una circolare inviata a tutti i prefetti, a Sassari resta vietato uscire di casa per far fare due passi nel vicinato ai bambini minori, accompagnati da un genitore». Sulla stessa falsariga anche Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari: «Consentire le passeggiate con i bambini è un messaggio sbagliato, che genera confusione e fa credere alla popolazione che si possa allentare il controllo. Una sorta di tana liberi tutti, che rischia di vanificare gli sforzi fatti dalla maggior parte dei cittadini. E lo dico da genitore».

Da Nuoro, il sindaco Andrea Soddu prova a dare una lettura positiva alla circolare ministeriale: «Credo che si trattasse di un messaggio indirizzato ai genitori di bambini con patologie per cui le uscite sono necessarie per motivi di salute. Io sono contrario alle ordinanze specifiche ma chiedo a tutti di stare a casa il più possibile anche perché abbiamo visto cosa è accaduto ad Hong Kong dopo l’allentamento delle misure di contenimento. Capisco che l’isolamento possa essere complicato, ho due figli piccoli, ma arriverà il tempo per uscire tutti insieme». Mario Conoci, primo cittadino di Alghero, prova a immaginare le conseguenze della circolare ministeriale: «Siamo i campioni del mondo nell’interpretazione dei messaggi confusi. Mettiamo che oggi ci sia il sole, chi rinuncerebbe a una passeggiata sui bastioni di Alghero? La verità, però, è che si deve restare in casa e che possono essere concesse solo le uscite dettate da motivi sanitari. E poi, le passeggiatine complicherebbero i controlli delle forze dell’ordine, che stanno già facendo tantissimo. Stiamo a casa, la salute è la cosa più importante».

Anche dai paesi arrivano indicazioni e sfoghi, come nel caso del sindaco di Bonorva Massimo D’Agostino, in contrasto alle direttive ministeriali: «Siamo settimane che facciamo gli sceriffi, prendiamo insulti, litighiamo con le persone, ci carichiamo di responsabilità inaudite: passeggiatina sì, passeggiatina no, l'orto sì, la campagnetta no, anzi forse sì, state a casa, non uscite. E poi arriva l'ennesima circolare del Viminale con i suoi “chiarimenti”. Sono esausto, non per il lavoro ma per il continuo stress al quale ci costringono questi signori che, nei ministeri, davvero non sanno come va la vita quaggiù». A Bonorva vige comunque l'ordinanza sindacale e non si esce». La situazioni, però, non sono uguali ovunque e in un paese la contingenza è diversa dalle città. Ha provato a spiegarlo il sindaco di Villanovaforru, Maurizio Onnis: «Rischia di sfuggire il concetto delle “valutazioni ponderate rispetto alla specificità delle situazioni concrete”. In altre parole, non si può tagliare tutto con l’accetta. La legge dice di restate a casa. Io preferisco perseguire lo spirito della legge ma non fermerò chi s’immerge nei boschi per una passeggiata solitaria o chi, per risparmiare, va nel discount del paese vicino. Come ho sempre detto, chiedo e pretendo dai cittadini di Villanovaforru che si comportino con intelligenza».
 

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