La Nuova Sardegna

Sassari

La Regione dà il via libera a Berlusconi per l'ampliamento di Villa Certosa

Mauro Lissia
La Regione dà il via libera a Berlusconi per l'ampliamento di Villa Certosa

Il premier potrà realizzare nuove unità abitative all'interno della sua residenza di Porto Rotondo. La commissione paesaggistica ha detto sì alla richiesta di ampliamento della volumetria e alla costruzione di alcuni bungalow. Pinuccio Sciola: "Nessuna ragione per negare il parere positivo"

25 luglio 2010
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CAGLIARI. Grazie al piano-edilizia della Regione, ispirato al piano-casa lanciato dal governo nazionale, Silvio Berlusconi potrà realizzare una serie di bungalows immersi nel verde dello sterminato parco di Villa Certosa.

La commissione paesaggistica regionale ha esaminato l'istanza di ampliamento della volumetria presentata a maggio scorso dalla Idra Immobiliare, la società del premier proprietaria della residenza principesca di Porto Rotondo, e ha concesso il nullaosta all'intervento.

L'organo di controllo presieduto dall'artista Pinuccio Sciola non ha rilevato elementi di incompatibilità dal punto di vista paesaggistico, quindi se i nuovi metri cubi proposti saranno in linea con le norme regionali i lavori di costruzione potranno partire. Scarne le indicazioni sulla qualità del progetto: «Si tratta di alcune strutture staccate dal corpo centrale della residenza - spiega Sciola - inserite in uno spazio immenso, non c'era alcun motivo per negare il parere positivo».

Le norme del piano paesaggistico regionale vieterebbero anche la posa di un solo mattone nell'area privata di Berlusconi così come in qualsiasi altro tratto di costa, ma le deroghe contenute nella prima formulazione del piano-casa o piano-edilizia - come preferisce chiamarlo l'assessore regionale all'urbanistica Gabriele Asunis - hanno spianato la strada alle nuove esigenze di ospitalità manifestate dal presidente del consiglio, mentre una ventina fra i trentacinque progetti presentati all'esame della commissione sono stati bloccati: «In prevalenza sono progetti illeggibili - avverte lo scultore di San Sperate - dai quali non si capisce che cosa i proprietari vogliano fare nel proprio immobile. Ho visto fotografie e disegni di case costruite negli anni Sessanta e Settanta praticamente in riva al mare, che ora si vorrebbe allargare o modificare. Molti di questi progetti siamo stati costretti a rispedirli al mittente, per altri abbiamo richiesto approfondimenti».

Finora solo una decina di istanze ancorate al piano-edilizia hanno superato il vaglio della commissione, fra queste il progetto della Idra Immobiliare di Silvio Berlusconi. Che ora avrà a disposizione nuovi spazi da offrire ai suoi ospiti, sempre numerosi d'estate e anche nei mesi meno caldi. Spazi da costruire legalmente, dopo la fase degli abusi sfociati in un processo penale finito con il proscioglimento dell'amministratore della società del premier: le opere risultavano ormai condonate.

«L'esame di questi progetti di ampliamento - osserva Sciola - E' solo una delle competenze della commissione per il paesaggio. E' normale che si parli delle cose che riguardano Berlusconi in Sardegna, ma vorrei che si aprisse un confronto tra i comuni e la Regione per affrontare una volta per tutte il problema dei rifiuti di cui è disseminata la Carlo Felice, così come altre strade dell'isola. E' una
situazione assurda che si potrebbe risolvere in una settimana se esistesse la volontà di discuterne seriamente per trovare una soluzione concreta».

Situazione che La Nuova Sardegna ha denunciato di recente con un ampio servizio-inchiesta e sulla quale non si registrano passi avanti: «La Sardegna resta un'isola bellissima - insiste Sciola - ma proprio per questo è urgente che il suo paesaggio venga difeso dal degrado».
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