La Nuova Sardegna

Sassari

Delitto Mascotti, i perché di una inchiesta archiviata

di Elena Laudante
Delitto Mascotti, i perché di una inchiesta archiviata

Inutilizzabili le dichiarazioni rese dall’unico sospettato prima di essere indagato. Poco prima del delitto l’uomo comprò un martello e incontrò l’ex maestro

23 aprile 2012
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SASSARI. «Al quadro delineato con grande impegno dagli investigatori, non possono aggiungersi altre circostanze determinanti che si desumono dalle dichiarazioni rese dallo stesso indagato. Senza queste, gli altri elementi raccolti non sono sufficienti a fondare l’ipotesi accusatoria». In altre parole: quando raccontò agli inquirenti di avere acquistato un martello (oggetto compatibile con l'arma, mai trovata, del delitto) poche ore prima dell'omicidio, il sospettato era una "persona informata sui fatti". Solo dopo questa affermazione il magistrato titolare della inchiesta iscrisse il nome dell'uomo nel registro degli indagati. Ma da questo momento, oltre a garantirgli l’assistenza di un legale (l’avvocato Pasqualino Federici), le norme che tutelano i diritti della difesa consentirono a questa persona di tenere la bocca cucita. Una sfasatura che ha reso inutilizzabili in un eventuale processo le dichiarazioni rese, prima di essere indagato, dall’unico sospettato dell’omicidio di un vecchio inerme. Per questo motivo è finita l'inchiesta per l'efferato delitto del maestro in pensione Michele Mascotti, 83 anni, massacrato il 21 maggio del 2008 nella sua abitazione in via Canalis 9.

Nelle due pagine che siglano l’archiviazione del fascicolo, e della posizione di indagato dell’unico sospettato per omicidio volontario, il gip Carla Altieri sintetizza le ragioni di un delitto insoluto che, riconosce il giudice, aveva comportato grandi sforzi investigativi degli uomini della squadra mobile, sezione Omicidi.

Mascotti era stato ucciso, con ua.n’arma simile a un martello, nel suo appartamento presumibilmente nel primo pomeriggio. «Fin dai giorni successivi all’omicidio - scrive il gip - le indagini si sono incentrate su un conoscente». Quando era ancora formalmente un testimone, questa persona aveva fornito gli importanti elementi per l’accusa di cui parla il gip. Il verbale è però divenuto inutilizzabile proprio nel passaggio da persona informata a indagato. Nel provvedimento del gip sono svelati alcuni retroscena inediti della inchiesta sul delitto Mascotti. «Gli inquirenti hanno ricostruito sia i contatti avuti dalla vittima con l’indagato, con frequenza insolita nel periodo precedente al delitto, ivi compreso il giorno dell’omicidio, sia gli spostamenti di costui nelle ore della mattinata e del pomeriggio del 21». In base a questa ricostruzione temporale, secondo il gip è possibile «che, nel lasso di tempo in cui il Mascotti era stato aggredito e ucciso, il prevenuto fosse presente nello stabile, allontanandosene successivamente».

Altri elementi forti per l’accusa del pm Giovanni Porcheddu (che ha ereditato l’inchiesta e che ha dovuto chiedere l’archiviazione) sono «il colloquio intrattenuto nel cortile tra Mascotti e l’indagato» poco prima del delitto, ma anche le condizioni economiche del sospettato. «Condizioni precarie - ricorda il gip -. Era uno scommettitore incallito e manteneva un elevato tenore non consono alle sue possibilità». Ecco perché il pm ha individuato in lui uno dei due debitori del maestro in pensione. Ma gli indizi determinanti, agli occhi di pm e gip, li aveva forniti lo stesso sospettato, quando era stato sentito in qualità di testimone. Non sapendo di essere tra i sospettati, infatti, aveva rivelato di aver comprato un paio di guanti e un martello quella stessa mattina, «poche ore prima del delitto». «Uno strumento - si legge nel decreto - compatibile per forma e dimensioni alle lesioni refertate dal medico legale». A quel punto, l’osservanza rigorosa del Codice ha imposto agli inquirenti di informare il testimone: era diventato indagato. E aveva il diritto di non rispondere. Così è stato. E così quelle frasi tanto «determinanti» per l’indagine sono diventate inutilizzabili, come mai pronunciate. E il sospettato è stato scagionato.

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