La Nuova Sardegna

Sassari

Talassemici sul piede di guerra: «L’assistenza ha toccato il fondo»

di Daniela Scano
Talassemici sul piede di guerra: «L’assistenza ha toccato il fondo»

Dure accuse del presidente Pier Paolo Sechi: nel centro trasfusionale del Santissima Annunziata visite irregolari, trasfusioni rinviate senza preavviso. Esposto alla Procura della Repubblica

28 maggio 2012
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SASSARI. Hanno saputo che il primo esposto alla Procura della Repubblica è finito in archivio, ma loro non demordono: «Ne presenteremo un altro». I talassemici sardi sono sul piede di guerra. Ce l’hanno con l’Asl per la «situazione insostenibile dei pazienti in cura nel centro trasfusionale dell’ospedale Santissima Annunziata». «Un decadimento progressivo– entra nel merito Pier Paolo Sechi, presidente dell’Associazione thalassemici sardi –, che negli ultimi tempi è precipitato».

I talassemici hanno bisogno di trasfusioni periodiche e di un monitoraggio scrupoloso di alcuni valori del sangue. «Invece – spiega Sechi –i pazienti lamentano ormai da anni la mancanza, da parte dell’ambulatorio, di un attento e coordinato approccio alla assistenza specialistica della malattia. Le improcrastinabili visite e gli esami volti a prevenire e monitorare le patologie connesse alla talassemia (cardiopatie, epatopatie e deficit endocrinologici) sono lasciate al fai da te dei pazieni, senza alcun coordinamento del reparto».

Le accuse sono gravi: visite eseguite senza regolarità, appuntamenti per le trasfusioni spostati senza preavviso, mancata comunicazione degli esiti degli esami, donatori costretti a lunghe e scoraggianti attese. «Oggi – rincara la dose Pier Paolo Sechi – la situazione sta toccando il fondo, perché è a rischio anche la mera prestazione trasfusionale. L’ambulatorio sta adottando la incomprensibile prassi di chiudere nei giorni prefestivi e questo ha determinato la chiusura dell’ambulatorio anche per quattro giorni consecutivi». È successo che, non potendo fare la trasfusione, il valore dell’emoglobina di alcuni pazienti sia calato al di sotto dei parametri.

Quello di Pier Paolo Sechi è un atto di accusa pubblico, ma anche un appello alla sanità sassarese «perché ripensi organicamente l’assistenza alla talassemia attraverso la creazione di una unica struttura che abbia come compito esclusivo quello di farsi carico del percorso assistenziale dei talassemici adulti». I numeri giustificherebbero questa decisione: il centro trasfusionale del Santissima Annunziata segue circa 150 pazienti.

Le accuse di Sechi presto diventeranno l’oggetto di un esposto alla Procura. Un’altra denuncia era stata presentata nel marzo dello scorso anno «ma ci è stato riferito che è stata archiviata – dice Pier Paolo Sechi – dal nostro punto di vista inspiegabilmente. E per questo siamo intenzionati a riproporla».

Intanto, dopo un incontro fatto a dicembre con l’allora direttore sanitario Nicola Licheri, nei giorni scorsi il direttivo dell’associazione ha discusso la situazione con il direttore sanitario pro-tempore dell’Asl Sergio Rassu. La speranza è che il neo nominato direttore sanitario Cesarino Onnis affronti il problema e lo risolva. I talassemici si sono stancati delle promesse.

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