La Nuova Sardegna

Sassari

Pdl e caso Lorefice, riecco la rissa Cappellacci-Nizzi

«Se incapace e vecchio». «E tu perdi consensi, come sull’eolico»

31 maggio 2012
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CAGLIARI. Dopo la tregua imposta da Angelino Alfano, è riesploso lo scontro, o meglio la rissa, tra Ugo Cappellacci e il coordinatore del Pdl sardo Settimo Nizzi. La scintilla è stato il caso del ventinovenne Alessandro Lorefice, praticante legale, nominato dal governatore alla guida di Carbosulcis. Nomina, presa per ribaltare l’esito del congresso provinciale del Pdl, criticata due giorni fa da Nizzi, che ora ricorda al rivale persino lo scandalo dell’eolico.

Alla lettera di Nizzi, Cappellacci ha replicato via Facebook: «Caro Settimo, anzichè invocare le dimissioni di un ragazzo, forse potresti essere tu a compiere un gesto concreto che consenta di aprire una fase di cambiamento del nostro movimento e di dare spazio a una nuova classe dirigente, lasciando almeno uno dei tuoi incarichi: quello di coordinatore del partito». Infatti «l’improvvisa sortita è l’ultimo esempio di una conduzione del partito assolutamente priva di un indirizzo politico, inconsistente e tesa a conservare rendite di posizione personali». Dato che «non esiste neppure la parvenza di una linea politica in un coordinatore che, perennemente latitante, incapace di comporre i contrasti, che invece lo vedono nella veste di interessato protagonista, compare sulla scena solo per parlare di poltrone e per alimentare, in maniera rissosa, manovre riferibili a oppositori bene individuati o bene individuabili». Riguardo a Lorefice, Cappellacci ha detto che «non è il primo giovane indicato dalla mia persona e non sarà certo l’ultimo». Il governatore conclude con un appello allo riscoperta dell’«anima movimentista del movimento».

Immediata la replica di Nizzi con una lettera inviata anche ad Alfano. Dopo aver invitato Cappellacci a «un atteggiamento più umile e meno arrogante», il coordinatore regionale gli ha suggerito di pensare «al governo della Regione piuttosto che all’attività del partito» anche perché, ha aggiunto, «i sondaggi commissionati dalla presidenza e tenuti ben segreti dimostrano nostro malgrado una soddisfazione verso l’operato del governo regionale di appena il 15% dei sardi». Nizzi ha confermato «a nome del partito» di aver espresso «pubblicamente il disappunto per una nomina avvenuta con una spregiudicatezza non isolata e con una totale indifferenza rispetto ad un principio cardine del Pdl: la meritocrazia». Un agire di Cappellacci che «ha provocato al partito danni gravissimi, vedasi le note vicende dello scandalo sull’eolico, e sarebbe stato opportuno, per il bene comune, evitare un ripetersi di tali condotte». (f. per.)

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