La Nuova Sardegna

Sassari

«Le terme, una sfida che sembra vinta»

di Vannalisa Manca
«Le terme, una sfida che sembra vinta»

Bilancio in Provincia su Casteldoria: 27.000 prestazioni nel primo anno e nel 2012 si conta di chiudere con 40mila

07 giugno 2012
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SASSARI. In poco più di un anno le terme di Casteldoria hanno erogato 27mila prestazioni, di cui circa la metà di tipo assistenziale in convenzione con l’Asl 1 di Sassari. Nel 2012 il dato dovrebbe essere superato, avendo già soddisfatto oltre 11mila richieste in questi primi cinque mesi, e toccherà presumibilmente quota 40mila, fino a 730 trattamenti al giorno.

Il bilancio (900mila euro quello di risultato) di poco più di un anno di attività è stato presentato ieri in una conferenza stampa in Provincia, dalla presidente della Provincia Alessandra Giudici col presidente della società cui è affidata la gestione ventennale di Casteldoria, Bachisio Falconi, il direttore commerciale della stessa società, Vittoria Mereu e l’assessore alla Valorizzazione e gestione del patrimonio, Pier Mario Manca.

Una scommessa che sembra vinta, con gli ostacoli che si sono dovuti superare: «Era un obiettivo del nostro mandato elettorale - ha detto Alessandra Giudici -, Ci abbiamo creduto al contrario di chi affermava che si sprecavano risorse nel cercare di riaprire una struttura chiusa da vent’anni. Abbiamo invece ritenuto che questa sia una risorsa per tutto il territorio». Ha funzionato la sinergia tra amministrazione provinciale e gestione, e in un anno e mezzo dall’apertura, il centro è stato rilanciato anche dal punto di vista commerciale. Convenzioni con enti pubblici e privati e alberghiere, comunicazioni su tutte le riviste specializzate di settore e turistiche. Non sarà un caso se a Casteldoria arrivano molti utenti da oltre Tirreno, in particolare lombardi e giovani coppie. L’impianto termale resta aperto tutto l’anno, occupa 32 unità lavorative e ha una disponibilità di 24 camere. Ed ecco che presto l’offerta alberghiera potrà essere ampliata, soprattutto grazie al la posizione geografica di Casteldoria, che sorge a quattro chilometri dal mare. Per sfruttare il turismo termale, la presidente Giudici ha infatti rilanciato il progetto del “distretto delle acque”, con la realizzazione di altre strutture ricettive.

Proprio a Valledoria, di fronte alla spiaggia di San Pietro a mare sorge una struttura ricettiva, in disuso da anni, che sarà presto restaurata e inserita nei pacchetti vacanza. Un territorio fortunato perchè caratterizzato da un incontro di elementi naturali eccezionale: fonti termali, fiume, montagna, lago e mare, come si legge nel depliant che descrive hotel, piscine termali e centro di medicina termale e riabilitativa, grazie a “un’acqua della salute” e un “fango di velluto”. E poi, inalazioni, balneoterapia nelle piscine termali, cure, fisioterapia e riabilitazione, ma anche fitness e la nuova linea di cosmesi. Un bene inserito in una natura che è stata generosa con il territorio dell’Anglona. L’anno scorso è stata sottoscritta una convenzione con la Asl 1, «che ci ha seguito con attenzione - ha rimarcato Falconi -. Siamo gli unici in Sardegna ad essere inseriti nel Servizio sanitario nazionale». La qualità delle acque, è stato detto, è superiore a quella di centri termali storici, come Abano. Qui sgorga acqua a una temperatura che varia dai 65 ai 78 gradi, con una portata di 15/20 litri al secondo e resta in piedi il progetto di altri utilizzi pubblici di queste acque calde.

E c’è il piano di ampliamento, insieme a quello della passeggiata termale per collegare la struttura con la piscina, realizzare una piscina solarium, con un investimento di 600mila euro, sempre con anticipazioni che Falconi paga in conto canone. Il gestore aveva investito un milione (in parte in conto canone) per allestire una struttura nata più di vent’anni fa; oggi la Provincia sta mettendo in sicurezza la scarpata e provvedendo a nuova illuminazione. Perchè il centro sia struttura ricettiva sempre più qualificata.

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