La Nuova Sardegna

SASSARI. Un malato di diabete in grave crisi ipoglicemica scambiato per un paziente “in evidente stato di ebbrezza” . Da questo caso parte la segnalazione fatta dal gruppo Psd’Az in consiglio comunale sulla impossibilità per gli operatori sanitari a bordo delle ambulanze del 118 non medicalizzate di effettuare la misurazione della glicemia. «Il paziente in questione - si legge nella nota - era effettivamente agitato e in stato di semi.incoscienza ma dal controllo effettuato all’arrivo in pronto soccorso è risultata subito una importante ipoglicemia. Uno stick glicemico effettuato sul posto avrebbe permesso, attraverso la somministrazione di zuccheri semplici (acqua zuccherata) di risolvere la crisi prima di arrivare a uno stato quasi comatoso».

I consiglieri aggiungono anche che «un controllo della glicemia non pensiamo possa essere considerata un’operazione invasiva, tanto che viene svolta regolarmente dai familiari. E comunque sarebbe una necessità dettata dall’urgenza, senza considerare che si eviterebbero molti ricoveri impropri al pronto soccorso».

Insomma, il capogruppo Antonio Cardin si chiede se non sarebbe opportuno consentire la possibilità di un semplice controllo glicemico da parte dei volontari prima che si verifichi una situazione irreversibile.

All’atto di accusa risponde il responsabile della Centrale Operativa del 118 Piero Delogu: «Il personale sanitario del 118 - precisa Delogu - ha le opportune conoscenze per la gestione del paziente diabetico, con ovvie differenze di competenza in base alla qualifica posseduta (medico, infermiere, soccorritore laico). Tali precisazioni sono necessarie onde evitare messaggi fuorvianti. Sarebbe, infatti. deleterio se i pazienti diabetici con crisi ipoglicemiche, o i loro familiari, evitassero di chiamare il 118 temendo che l'ambulanza possa trasformarsi come è stato affermato “in una bara luminosa”».