La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari-Alghero-Porto Torres, tre milioni per l’Area di crisi

Il presidente della Provincia Alessandra Giudici: è solo un acconto rispetto alla nostra richiesta Il Ministero: i soldi dovranno essere spesi per realizzare infrastrutture per insediamenti industriali

20 giugno 2012
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SASSARI. Tre milioni di euro da spendere immediatamente per l'Area di crisi di Sassari, Alghero e Porto Torres, in attesa di sapere quanto spetterà al Nord Ovest Sardegna dei 52 milioni di euro che proprio oggi il Ministero dello Sviluppo economico ha annunciato di aver accantonato per far fronte ai ricorsi presentati negli anni da numerose Aree di crisi, compreso quello avanzato dalla Provincia di Sassari come responsabile unico del Contratto d'Area. È il risultato scaturito ieri mattina a Roma dal confronto avuto dal direttivo dell'Anpaca, l'Associazione nazionale dei patti territoriali e dei contratti d'area per lo sviluppo locale, con il direttore generale e il vicedirettore generale del Ministero, rispettivamente Carlo Sappino e Gerardo Baione. A riferirlo è il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, che dell'Anpaca è vicepresidente e ha partecipato all'incontro odierno con l'intenzione di non abbandonare una partita dalla quale potrebbero derivare risorse insperate per il territorio e la sua reindustrializzazione.

I tre milioni ottenuti oggi non sono che un piccolo acconto rispetto alla richiesta avanzata dalla Provincia di Sassari, che negli anni ha proposto diverse rimodulazioni del Contratto d'area, chiedendo dieci volte tanto. Due anni e mezzo fa la svolta negativa: il governo guidato da Silvio Berlusconi aveva deciso di destinare altrove i soldi recuperati dalle rinunce e dalle revoche per investimenti sostenuti attraverso il ricorso al Contratto d'area e altri strumenti di programmazione negoziata. A fronte di quella scelta, la Provincia di Sassari aveva deciso di adire le vie legali, e aspetta ancora di ottenere quel che le spetta. «La battaglia che abbiamo portato avanti assieme all'Anpaca ci ha permesso di riaprire una partita che sembrava definitivamente persa – ha commentato a caldo Alessandra Giudici – Ora attrezziamoci per spendere questi tre milioni di euro nel più breve tempo possibile e nel modo più efficace ma intanto continuiamo a lavorare per riavere indietro quanto ci spetta».

L'unica condizione posta dal Ministero dello Sviluppo economico è che i soldi in arrivo vengano utilizzati esclusivamente per realizzare infrastrutture materiali e immateriali per favorire nuovi insediamenti industriali. Presto si insedierà una commissione tecnico-politica, di cui il presidente della Provincia ha chiesto di far parte, per individuare gli iter procedurali più rapidi, «così da mettere subito i soldi a disposizione dei vari territori», aggiunge la Giudici. E sarà la stessa commissione tecnica a gestire la fase istruttoria in collaborazione con un apposito ufficio che verrà istituito all'interno del Ministero. «È solo un piccolo passo, ma andiamo avanti – conclude Alessandra Giudici – per chiedere che tutte le risorse congelate vengano destinate di nuovo alle Aree di crisi attraverso la programmazione negoziata».

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